Chieti, Forestale smaschera smaltimento illecito di rifiuti in un appalto provinciale

12 Aprile 2025
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Grazie alle telecamere comunali, è stato accertato che il materiale di risulta, anziché essere smaltito secondo norma, è stato scaricato in un sito non autorizzato. L’amministratrice della ditta appaltatrice è stata denunciata per gestione illecita di rifiuti, mentre le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità

CHIETI – Un’inchiesta condotta dal Nucleo Carabinieri Forestale di Villa Santa Maria ha portato alla luce un episodio di smaltimento illecito di rifiuti nell’ambito di un appalto pubblico gestito dalla Provincia di Chieti. Le attività investigative si sono concentrate sui lavori di manutenzione straordinaria della strada provinciale 147 “Villa Santa Maria – Montebello sul Sangro”, precisamente nel tratto di Viale della Vittoria, dove era in corso la sistemazione di un marciapiede.

Determinanti per la scoperta dell’illecito sono state le immagini del sistema di videosorveglianza comunale, che hanno permesso di documentare le fasi successive alla demolizione della pavimentazione in conglomerato bituminoso. Secondo quanto accertato dai Carabinieri Forestali, il materiale di risulta non è stato gestito in conformità con la normativa vigente. Invece di essere sottoposto ai necessari campionamenti e analisi previsti dalla legge, il conglomerato bituminoso demolito è stato illegalmente smaltito in un sito non autorizzato.

Le indagini hanno ricostruito l’intera filiera dell’illecito: le immagini hanno chiaramente mostrato gli operai della ditta incaricata dei lavori mentre caricavano i rifiuti su un mezzo aziendale. Il veicolo, la cui targa è stata prontamente identificata, ha poi trasportato il carico verso una destinazione non consentita.

Al termine delle prime fasi investigative, l’amministratrice della ditta esecutrice dei lavori è stata deferita all’autorità giudiziaria. La contestazione a suo carico è quella di violazione dell’articolo 256, comma 2, del Decreto legislativo 152/2006, che disciplina la gestione illecita dei rifiuti. Tuttavia, le indagini dei Carabinieri Forestali sono tuttora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi o il coinvolgimento di altre figure.

In una nota diffusa dagli inquirenti, viene sottolineata la gravità delle condotte accertate: “L’assenza di campionamenti, la mancata analisi dei rifiuti e l’utilizzo di mezzi non autorizzati per il trasporto rappresentano condotte gravi, che potrebbero causare danni irreparabili all’ambiente.” L’operazione dei Carabinieri Forestali di Villa Santa Maria viene definita “fondamentale” per aver svelato come il sistema degli appalti pubblici, in assenza di adeguati controlli, possa diventare terreno fertile per pratiche illegali con pesanti ripercussioni sull’ambiente e sulla salute pubblica.

Oltre al danno ambientale, gli inquirenti evidenziano anche il profilo di concorrenza sleale insito nello smaltimento illecito: “Oltre a rappresentare una violazione della legge, lo smaltimento illecito dei rifiuti si inserisce nell’ambito della concorrenza sleale, consentendo all’azienda coinvolta di ridurre i costi legati all’affidamento a strutture autorizzate e all’adempimento degli obblighi legali”.

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