Raddoppio ferroviario Roma-Pescara, Marsilio: “un cantiere che guarda al futuro”. Il sindaco Ferrara: “cittadini inascoltati”

8 Aprile 2025
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A Brecciarola è stato dato il via ai lavori per il raddoppio ferroviario della linea Roma-Pescara, un progetto da un miliardo di euro definito dal Presidente Marsilio come l’inizio di una “nuova stagione di sviluppo”. Tuttavia, l’inaugurazione è stata offuscata dalla protesta dei cittadini di Chieti e dalle critiche del sindaco Ferrara, che lamentano di essere stati esclusi dal confronto e di subire pesanti conseguenze dal tracciato attuale

CHIETI – Una giornata dal duplice volto quella di oggi a Brecciarola, dove il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha inaugurato i cantieri per il raddoppio ferroviario della strategica linea Roma-Pescara. Un investimento complessivo di un miliardo di euro, con una prima fase che interessa i lotti Interporto d’Abruzzo-Manoppello e Manoppello-Scafa, per un totale di 13 chilometri di nuova strada ferrata e una spesa di 559 milioni di euro.

“Lo Stato torna ad investire in Abruzzo, portando sul territorio risorse per un miliardo di euro,” ha dichiarato un raggiante Presidente Marsilio, affiancato dall’amministratore delegato di RFI, Aldo Isi, dall’amministratore delegato del Consorzio Eteria, Vincenzo Onorato, e dal commissario straordinario per il potenziamento della Roma-Pescara, Vincenzo Macello. Marsilio ha parlato di “apertura di un cantiere che guarda al futuro”, sottolineando come questa infrastruttura possa “aprire la strada ad una nuova stagione di sviluppo per i cittadini e le imprese di una regione troppo spesso mortificata”. Il Presidente ha rivendicato la tenacia della sua amministrazione nell’aver sottoscritto un accordo fondamentale nel 2020, poco prima della pandemia, con l’allora Ministro dei Trasporti Paola De Micheli e il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, garantendo così il finanziamento totale dell’opera.

L’intervento mira a modernizzare un’arteria ferroviaria di 150 anni fa, proiettando l’Abruzzo “ad avvicinarsi a Roma ma soprattutto ad entrare nelle grandi direttrici dei programmi di mobilità europei”. Marsilio ha inoltre espresso l’auspicio di una rapida conclusione della conferenza dei servizi per la tratta Pescara-Chieti e dell’avvio del dibattito pubblico per il miglioramento della Roma-Mandela, cruciale per ridurre di oltre 30 minuti i tempi di percorrenza complessivi.

Tuttavia, l’atmosfera celebrativa è stata pesantemente incrinata dalla protesta dei cittadini di Chieti, riuniti in una manifestazione organizzata dal comitato Comferr. Il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, presente alla mobilitazione, ha denunciato con forza l’esclusione della comunità dal processo decisionale e le gravi ripercussioni che il progetto attuale avrà sul territorio. “Stamattina ho preso parte alla manifestazione organizzata dal comitato Comferr e dai cittadini, sono con loro, ora più che mai,” ha dichiarato Ferrara, descrivendo come i manifestanti siano stati “confinati da un cantiere blindato” per non “rovinare il taglio del nastro”.

Il sindaco ha espresso profondo rammarico per la mancata considerazione delle “legittime perplessità e della collaborazione offerta dalla cittadinanza, dai comitati, dai tecnici e da tanta politica” riguardo a una “variante plus” che avrebbe avuto un minor impatto ambientale ed economico. “Siamo rimasti inascoltati come lo sono stati i cittadini,” ha proseguito Ferrara, definendo “un cattivissimo esempio di democrazia” e una “brutta mancanza di rispetto istituzionale nei confronti della gente di Chieti” l’aver inaugurato l’opera “tagliando fuori la comunità che ne è cuore”.

La protesta, a cui hanno partecipato anche parlamentari e rappresentanti istituzionali anch’essi tenuti a distanza dal cantiere, evidenzia una frattura tra le istituzioni regionali e una parte significativa del territorio interessato dai lavori. Mentre Marsilio celebra un “giorno storico” per l’Abruzzo, le parole del sindaco Ferrara risuonano come un monito sui costi sociali e sulla necessità di un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nelle grandi opere infrastrutturali.

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