Sisma 2009: Pd, “Sconcertanti le parole di Bertolaso su grandi rischi”

7 Aprile 2025
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A 16 anni dal sisma dell’Aquila, Guido Bertolaso torna a parlare e ammette l’errore di aver inviato la Commissione Grandi Rischi, ma difende la gestione dell’emergenza: “Meglio di così, da nessuna parte al mondo”. Il Pd attacca: “Indignano le parole sulla riunione del 31 marzo, fu una vergognosa operazione mediatica”

L’AQUILA – A sedici anni dal terremoto che il 6 aprile 2009 sconvolse l’Aquila, causando 309 vittime e lasciando ferite profonde nel tessuto sociale e urbano della città, le parole pronunciate da Guido Bertolaso agli Stati generali della Protezione civile riaccendono la polemica politica e istituzionale.

A stigmatizzare con forza le recenti affermazioni dell’ex capo della Protezione civile, sono stati gli esponenti locali e nazionali del Partito democratico, che in una nota congiunta le hanno definito “sconcertanti”. Nel mirino del Pd, in particolare il passaggio in cui Bertolaso ha ammesso: “L’unico rimprovero è che non avrei dovuto mandare la commissione nazionale grandi rischi prima del terremoto. Perché non me lo chiedeva nessuno, non lo prevede la legge, sono stato io da scemo per cercare di tranquillizzare e per spiegare agli aquilani la situazione, che il terremoto non si poteva prevedere, e che quindi l’unica cosa che potevamo fare era quella di mettere in stato d’allerta tutte le strutture. Poi purtroppo non c’erano dei segnali determinanti, decisivi, che potevano far temere una scossa di terremoto di quel livello”. Bertolaso, nel corso dello stesso intervento ha poi aggiunto: “”Credo che nessuno di noi si debba rammaricare per il lavoro che è stato fatto perché è stato sicuramente un lavoro, si può sempre fare meglio, però meglio di come è stato fatto all’Aquila ancora me lo devono far vedere da qualche parte del mondo”. Ed infine ha chiosato: “Se ci metti la faccia ti fai male. Ma non bisogna fare un passo indietro, bisogna essere consapevoli che se si fanno le cose bene, senza guardare in faccia nessuno, con impegno, ci sarà sempre qualcuno che troverà il modo per farti del male”.

Veemente la reazione degli esponenti dem: “Sedici anni. Sono passati 16 anni – scrivono -. Sedici anni di dolore, e di rabbia; anni di battaglie, per chiedere verità e giustizia; anni di processi, di impegno quotidiano affinché ciò che è stato all’Aquila non sia mai più, di percorsi condivisi con altri luoghi simbolo di tragedie evitabili e di indignazione per i comportamenti di chi non ha voluto assumersi mai alcuna responsabilità, e anzi le ha scansate, gettandole addosso alle vittime del terremoto che ha sconvolto le vite delle aquilane e degli aquilani. Sedici anni dopo, ascoltare le parole di Guido Bertolaso, all’epoca sottosegretario di Stato e capo della Protezione civile nazionale, lascia sconcertati, amareggiati e fa riemergere una rabbia sopita ma che non si è mai placata”, scrivono il senatore Michele Fina, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il segretario Pd L’Aquila, Nello Avellani, e i consiglieri comunali Stefania Pezzopane, Stefano Albano e Stefano Palumbo.

“Parole, quelle dell’ex capo della Protezione civile, che riaprono vecchie ferite, soprattutto alla luce delle telefonate dell’epoca, in cui Bertolaso – come ricordano i Dem – aveva spiegato all’allora assessora regionale Daniela Stati che “i più insigni esperti di terremoti sarebbero venuti all’Aquila, il 31 marzo 2009, per ‘zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni, eccetera’. Una operazione mediatica, così – testualmente – la definì Bertolaso”.

“E l’operazione mediatica riuscì – hanno osservato i dem – gli aquilani e le aquilane furono tranquillizzati da quella riunione. Sappiamo cosa accadde, poi. Bertolaso ha sempre negato – hanno affermato – si è difeso, ha sbraitato, accusato, puntato il dito contro altri. Sedici anni dopo – hanno aggiunto – oramai fuori da processi e polemiche, riconosce invece che no, non avrebbe dovuto mandare la Commissione Grandi Rischi, che quella riunione, quella operazione mediatica per tranquillizzare, fu un errore. E lo fa con leggerezza, nelle ore del ricordo e della memoria della strage che fu il 6 aprile 2009. Parole che indignano, che non si possono accettare; parole che rappresentano una vergogna, incancellabile”, hanno aggiunto gli esponenti del Pd.

Nella nota, i dem hanno sottolineato anche la mancata approvazione del disegno di legge per il riconoscimento dei risarcimenti alle famiglie delle vittime, inizialmente presentato da Stefania Pezzopane nella scorsa legislatura e successivamente riproposto dal senatore Michele Fina.

“Il governo Meloni aveva promesso che il provvedimento sarebbe stato approvato – hanno tuonato -. Oltre la retorica degli stucchevoli video pubblicati dall’amministrazione comunale, capace di fare propaganda politica anche nel giorno del ricordo e della memoria – hanno polemizzato – ci aspettiamo che il sindaco si impegni, in prima persona, affinché il Governo mantenga quella promessa. È più urgente che mai, dopo le parole di Bertolaso”, hanno concluso.

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