La struttura e i dipendenti denunciano il mancato pagamento da parte della Asl di circa 1,6 milioni di euro per prestazioni sanitarie ad alta complessità già erogate. La proprietà accusa il direttore generale della Asl, Ferdinando Romano, di non aver mantenuto l’impegno della firma del contratto. A rischio la sostenibilità della clinica e il futuro dei servizi. La Asl annuncia chiarimenti nei prossimi giorni
Avezzano – Scatta la mobilitazione alla casa di cura Di Lorenzo di Avezzano, dove management e dipendenti denunciano il mancato pagamento da parte della Asl delle prestazioni sanitarie ad alta complessità già erogate. La cifra non rimborsata ammonterebbe a circa un milione seicento mila euro, una somma che – secondo i vertici della struttura – mette a rischio la sostenibilità stessa della clinica e il futuro dei servizi di alta qualità offerti.
“Abbiamo continuato a garantire prestazioni sanitarie complesse su indicazione dello stesso direttore generale – ha spiegato uno dei rappresentanti della proprietà –. Il 26 novembre 2024 avevamo interrotto l’erogazione delle prestazioni di alta complessità perché mancava la firma del contratto. Durante un incontro in assessorato, alla presenza di diversi testimoni, il direttore generale Ferdinando Romano ci aveva rassicurato: ‘State tranquilli, firmo io il contratto, potete continuare a produrre prestazioni’. Ci siamo fidati e abbiamo ripreso il servizio. Ora, a distanza di mesi, non solo il contratto non è stato firmato, ma non riusciamo neanche a ottenere un appuntamento per discuterne”.
Una situazione che ha generato forte preoccupazione tra i lavoratori, che da mesi attendono il pagamento delle spettanze e temono ripercussioni dirette sul proprio lavoro.
“Ci troviamo a erogare servizi di alta specializzazione con costi molto elevati – fanno sapere i vertici societari –. Parliamo di oltre un milione e mezzo di euro di attività già svolta, che abbiamo anticipato con risorse nostre, e che ora rischia di non essere riconosciuta. Questo per noi significa default”.
A fronte della mobilitazione della struttura, il manager della Asl Ferdinando Romano, contattato sull’argomento, ha fatto sapere che chiarirà la posizione dell’azienda nei prossimi giorni.
Intanto resta alta la tensione nella clinica, considerata da anni un punto di riferimento per l’assistenza specialistica, in ortopedia e traumatologia, nel territorio marsicano.