Arrestato un 23enne a Montesilvano con più di 4 kg di droga, un’arma clandestina e oltre 126mila euro

7 Aprile 2025
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Nel blitz, le forze di polizia avrebbero trovato 1,3 kg di cocaina, 3 kg di hashish e numerosi strumenti per il confezionamento, petardi e 126.000 euro

MONTESILVANO – Durante un’operazione di contrasto allo spaccio di stupefacenti, la Polizia di Stato ha arrestato un giovane di 23 anni residente a Montesilvano. Il ragazzo, disoccupato e già noto alle forze dell’ordine, è finito sotto osservazione dopo che gli investigatori avevano notato i suoi frequenti spostamenti a bordo di un’auto di lusso intestata a terzi e le visite sospette a un garage non riconducibile a lui. Gli agenti hanno quindi deciso di approfondire i controlli, riscontrando che quei movimenti erano legati a presunte attività di spaccio. Il blitz è scattato proprio all’uscita del garage, dove le forze dell’ordine hanno fermato il giovane e avviato una perquisizione. Nel portaoggetti dell’auto, i poliziotti avrebbero trovato una pistola calibro 9×17 modificata, risultata poi essere un’arma clandestina, completa di sei proiettili nel caricatore, e circa 4.000 euro in contanti in banconote di piccolo taglio.

Le perquisizioni sono poi proseguite sia nel garage che nell’abitazione del 23enne, portando al sequestro di un ingente quantitativo di droga: si tratterebbe di 1,3 kg di cocaina, 3 kg di hashish e numerosi strumenti per il confezionamento, tra cui un frullatore e una pressa. Quest’ultima, secondo gli investigatori, indicativa di traffici importanti. Nel garage i poliziotti avrebbero rinvenuto anche una macchina contabanconote, 29 petardi artigianali di categoria F4 con etichette contraffatte, 26 proiettili per pistola e oltre 100.000 euro in contanti, per una somma complessiva che ha superato i 126.000 euro.

Il giovane è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e porto di arma clandestina, e denunciato per il possesso di materiale esplodente. A seguito della convalida dell’arresto, il Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura di Pescara, ha disposto la custodia cautelare in carcere, ritenendola necessaria vista la gravità del caso.

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