Incubo a Roio: la denuncia delle Associazioni Abruzzesi per gli abusi sugli animali

1 Aprile 2025
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I Volontari denunciano una situazione già segnalata nel 2023: esemplari sottoposti a gravi sofferenze, abbandonati a se stessi

L’AQUILA – Un altro episodio raccapricciante di abusi sugli animali ha scosso la comunità aquilana, portando alla luce una situazione insostenibile presso un’azienda agricola a Roio, già segnalata nell’ottobre del 2023. La denuncia arriva dal Coordinamento delle Associazioni Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente, che, insieme alle Guardie Zoofile Oipa e alle altre associazioni animaliste locali, ha portato alla luce un vero e proprio scenario da incubo: animali morti, scheletri in decomposizione, e cani lasciati a se stessi, vaganti senza microchip, senza sterilizzazione e senza alcuna protezione legale.

Secondo quanto riportato dal coordinamento, i cani, esposti a gravi sofferenze, sono spesso divorati dai cani affamati che vagano per l’azienda. La situazione non è nuova: “Nel 2023 avevamo già denunciato una scena raccapricciante e a distanza di mesi nulla è cambiato”, affermano gli attivisti. “Anzi, la situazione è persino peggiorata. Mentre i cani soffrono, il titolare dell’azienda continua ad acquistare nuovi animali, senza alcuna autorizzazione e senza che le forze competenti intervengano.”

L’ultimo intervento delle autorità ha messo in luce un ulteriore episodio tragico: due cuccioli di pastore abruzzese, trovati chiusi in un furgone, sono scomparsi nel nulla. Le forze dell’ordine, pur dichiarando che “sono stati messi in sicurezza”, non hanno chiarito dove siano finiti gli animali, destando preoccupazione per la loro sorte. “La sicurezza – sostengono gli attivisti – è quella per il titolare, ma non per gli animali, che sono probabilmente destinati a finire nelle mani di chi, forse, li maltratterà ancora di più.”

A denunciare la gravità della situazione, il coordinamento delle Associazioni Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente non esita a sottolineare come, nonostante le segnalazioni continue fatte alle autorità, dalla Asl ai Carabinieri, nulla venga fatto per fermare la catena di abusi. “I cittadini si rivolgono alle associazioni che, purtroppo, possono fare ben poco se non denunciare e documentare. Le segnalazioni, però, sembrano non essere sufficienti”, affermano con rammarico.

In una lettera aperta, le associazioni si appellano agli enti competenti: l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Parchi e Riserve Naturali, Sistema Idrico e Ambiente, Emanuele Imprudente; il comandante dei Carabinieri Forestali dell’Aquila, Giampiero Costantini; e l’assessore comunale all’Ambiente, Fabrizio Taranta, affinché prendano provvedimenti urgenti. “Le immagini e le segnalazioni ci sono, è ora di agire. Non possiamo più permettere che questa azienda continui a esistere”, concludono gli ambientalisti.

Il Coordinamento delle Associazioni Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente non ha dubbi: “Quella che si sta tentando di mascherare come un’azienda agricola, in realtà, è un luogo di abusi e maltrattamenti. Non può essere tollerato ancora per molto.” E la comunità, da tempo ormai scossa dalla situazione, si chiede quanto ancora dovrà aspettare per vedere finalmente giustizia per questi animali sofferenti.

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