Domani, mercoledì 2 aprile, sarà la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, le associazioni Autismo Abruzzo e Angsa auspicano che si possa iniziare il percorso per semplificare le vite delle famiglie con figli autistici
PESCARA – In occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, che si celebra il 2 aprile, le associazioni Autismo Abruzzo Onlus e Angsa Abruzzo hanno organizzato una conferenza stampa congiunta a Pescara, nello Spazio Colonna, per sollecitare interventi concreti da parte della Regione. La richiesta è chiara: non solo consapevolezza, ma azioni reali per migliorare le condizioni di vita delle persone affette da disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie, attraverso l’istituzione di un tavolo regionale permanente che proietti nel futuro le azioni da mettere in campo.
A presiedere l’incontro, Dario Verzulli, presidente di Autismo Abruzzo, e Alessandra Portinari, presidente di Angsa Abruzzo, che hanno illustrato le principali criticità del sistema attuale e avanzato proposte per un cambiamento necessario. «Vorremmo segnalare oggi le criticità già note da tempo – spiega Verzulli –, con alcuni dettagli aggiuntivi, ma anche offrire delle proposte alla regione, alle ASL, in maniera tale che il 2 aprile 2025 sia il giorno della ripartenza, della riprogrammazione, sia delle risorse ma anche degli interventi all’interno della nostra regione. C’è bisogno di un grande lavoro e noi siamo a disposizione e vogliamo lanciare questo grande invito, questo grande impulso».
Uno dei problemi più urgenti, segnalati dalle due associazioni, riguarda l’accesso alle terapie, soggetto ai limiti di budget stabiliti dalla Regione per il sistema sanitario, che si basa sulle spese degli anni precedenti e non sulle reali necessità del territorio. Di grande rilevanza, in questo contesto, risulta la presa in carico per le cure odontoiatriche dei pazienti autistici non collaboranti, ovvero tutte le persone autistiche che fanno fatica a rispettare i classici protocolli di una visita dal dentista nel suo studio medico e che a causa di insofferenze portate proprio dalla patologia devono essere curati all’interno delle sale operatorie sotto sedazione. Verzulli ha definito “inaccettabile” il fatto che le linee guida ministeriali del 2019 a tal proposito non siano ancora state applicate: «Il mal di denti non può essere succube della lista d’attesa o delle scarse disponibilità delle sale chirurgiche», afferma il presidente di Autismo Abruzzo. La richiesta è quella di individuare una struttura ospedaliera sul territorio regionale in grado occuparsi in modo specifico questi pazienti, seguendo il modello del progetto “Tobia Dama” già attivo a Roma.
Le associazioni hanno poi evidenziato l’assenza di percorsi adeguati per gli adulti con autismo, perché, chiariscono, nella nostra regione non c’è ancora l’applicazione del “Dopo di noi”, la legge che disciplina il futuro delle persone con disabilità che hanno bisogno di assistenza completa. Per questo motivo, le proposte avanzate alla Regione includono l’ampliamento del budget, attraverso la ridefinizione dei finanziamenti, l’individuazione di strutture adeguate e una maggiore integrazione socio-sanitaria. Anche Alessandra Portinari ha sottolineato l’importanza di un cambiamento concreto, specificando che «per un 2 aprile più concreto ci vuole il confronto. È necessario più che mai costituire una rete che dia delle risposte concrete, ma che sia anche un ponte per le istituzioni affinché tanto si possa fare insieme dando voce veramente a tutti».
Secondo Portinari, il problema della mancanza di prevenzione nelle cure ospedaliere è una delle questioni più gravi. «È assurdo pensare che si possa intervenire soltanto con una seduta di un anestesista una volta alla settimana, evitando così di far fronte a quella che è la prevenzione e curare i nostri figli, non soltanto estraendo dei denti, ma veramente curando le carie come si fa con tutti gli altri bambini».
Atre questioni che le associazioni intendono portare all’attenzione del tavolo regionale sono una nuova programmazione triennale 2025-2027 con un riequilibrio delle strutture sul territorio, che incrementi i centri diurni e i centri residenziali, e una rete residenziale sperimentale socio sanitaria per l’autismo. «È tutto già fatto, basta semplicemente potenziarlo, basta essenzialmente impegnarsi a farlo», ha concluso Verzulli. Ora la parola passa alla Regione e alle istituzioni competenti, che hanno già dimostrato di avere a cuore le iniziative delle due associazioni. In particolare, concordano Verzulli e Portinari, interesse è stato mostrato dagli assessori al sociale e alla salute, Roberto Santangelo e Nicoletta Verì. Quest’ultima prenderà parte, giovedì 3 aprile, alla Commissione vigilanza alla quale anche Autismo Abruzzo è stato invitato dal presidente e consigliere regionale Sandro Mariani.