Il consigliere regionale del Pd, Antonio Di Marco, critica duramente l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, dopo le sue dichiarazioni in difesa della gestione sanitaria regionale. Di Marco accusa l’esecutivo regionale di scaricare la colpa del disavanzo sui costi del personale e dei farmaci, ignorando la cattiva gestione e l’inefficacia della governance. Con il deficit che cresce, Di Marco denuncia la penalizzazione di 120 mila abruzzesi senza cure adeguate e un sistema sanitario al collasso
PESCARA – “Uno schiaffo per ognuno dei 120 mila abruzzesi che ogni giorno rinunciano a curarsi perché non hanno soldi; per gli oltre 60 mila senza medico di base; per chi staziona giorni sulle barelle del Pronto soccorso di uno qualsiasi dei nostri ospedali aspettando di essere preso in carico; per chi è rimasto senza farmaci salva vita perché le farmacie ospedaliere ne erano sprovviste; per chi si sente dire dai Cup a cui si rivolge che la visita che deve fare, anche se urgente, potrà farla fra mesi; per chi per curarsi fugge fuori o si rivolge al privato”.
E’ il commento del consigliere regionale del Pd, Antonio Di Marco, alla stangata fiscale e alle parole dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che ieri ha difeso la gestione del comparto sanitario regionale, attribuendo le cause del disavanzo a “fattori imprevisti e imprevedibili”, come l’aumento dei costi del personale sanitario. Una difesa che ha fatto letteralmente infuriare l’esponente dem che l’ha definita un “oltraggio alla comunità”:
“Dopo la notizia delle tasse – spiega Di Marco – leggere l’assessore Verì che per giustificare la stangata sul ceto medio abruzzese, dice che a produrre il deficit sono state le assunzioni di personale e l’aumento dei farmaci e non l’inefficacia della governance del comparto, dall’esecutivo regionale, fino alle Asl”.
L’Assessore ieri, in un passaggio del suo intervento, aveva ricondotto il disavanzo sanitario del 2024, pari a circa 81 milioni di euro, a fattori oggettivi e misurabili. “Già il solo aumento dei costi del personale che ha portato a un saldo positivo di 500 unità e alla stabilizzazione di 1850 lavoratori – aveva affermato – spiega il motivo della rimodulazione delle addizionali Irpef”. “
Da qui, la reazione del consigliere del Pd che ha aggiunto: “Questo è oggi l’Abruzzo che nel 2016, grazie alla positiva azione del governo di centrosinistra, era uscito da un commissariamento verso cui, inevitabilmente, si sta andando, visto il deficit crescente anche per il 2024 e che aveva risorse e progetti per evolversi che il centrodestra non ha portato avanti. La colpa di tutto questo non è del destino crudele, ma dell’inerzia di un esecutivo che non considera la realtà delle persone e che pur avendo avuto una montagna di fondi in più anche a causa del Covid, non ha saputo usarli, tant’è che viene castigato pesantemente dai tavoli di monitoraggio del Governo “amico”, colpevole, anch’esso di aver tagliato miliardi di euro alla sanità. Dica piuttosto, l’assessora Verì, perché questa situazione debbano pagarla le persone che ne sono state e ne saranno vittime”.