Ieri l’ultima udienza del processo per la morte di Alina Cozac. Il 31 marzo la Corte d’Assise condannerà o assolverà l’unico imputato: Mirko De Martinis, compagno della Cozac
CHIETI – Si avvicina la fine del processo per la morte di Alina Cozac, la donna romena di 41 anni trovata senza vita nel gennaio 2023 a Spoltore, in cui l’unico imputato è il compagno della vittima Mirko De Martinis. Ieri si è svolta in Corte d’Assise a Chieti l’ultima udienza, in cui il pubblico ministero Anna Rita Mantini ha chiesto la condanna all’ergastolo per l’accusato ribadendo la tesi dell’omicidio per strangolamento, documentato dai segni sul collo della donna. Durante le precedenti udienze, il confronto tra periti aveva evidenziato opinioni divergenti sulla presenza di segni di violenza. Per l’accusa, le prove indicano chiaramente uno strangolamento, e a supportare questa ricostruzione ci sarebbe anche un movente chiaro: la crisi profonda nella relazione tra Cozac e De Martinis, con la donna che aveva manifestato la volontà di trasferirsi a Teramo da un’amica.
Di diverso avviso la difesa, che ha sostenuto l’assenza di segni evidenti di morte violenta, attribuendo il decesso a una patologia pregressa, da cui la donna era affetta. Inoltre, Michele Vaira, avvocato di De Martinis, ha messo in discussione il movente, affermando che i rapporti fra i due non erano così difficili tanto da spingere l’imputato a una reazione così violenta, motivo per cui ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Ma non finisce qui. La complessità della vicenda ha richiesto alcuni approfondimenti e il verdetto è stato rimandato al prossimo 31 marzo. In aula, hanno assistito all’udienza anche l’imputato De Martinis, e le sorelle della vittima, Octavia e Maria Magdalena, costituite parti civili insieme ai genitori e ai tre fratelli, assistiti dagli avvocati Valter Biscotti, Alessandra Lepri e Fernando La Rovere.