Sulle tariffe della mensa scolastica, il sindaco teatino Ferrara: “Aumenti inevitabili per Chieti”. Il sindaco pescarese Masci: “Pescara ha scelto con responsabilità”
PESCARA – Il dibattito sulle nuove tariffe del servizio di refezione scolastica nel capoluogo adriatico si sposta in un botta e risposta tra il primo cittadino di Pescara e il suo omonimo di Chieti. Durante la seduta straordinaria del Consiglio comunale pescarese, convocata proprio per discutere dei nuovi costi dei pasti a scuola, il sindaco Masci aveva fatto notare che nonostante il rialzo, le tariffe rimanevano più basse di quelle imposte nei comuni limitrofi, tra cui il Comune di Chieti. Il sindaco teatino, Diego Ferrara, si è sentito punto sul vivo dalle dichiarazioni di Masci, e ha immediatamente risposto in una nota stampa che le tariffe nel suo Comune «sono sì maggiori di quelle di Pescara, per i redditi più alti» ma «condizionate dai vincoli del dissesto» e quindi non definitive, mentre Pescara, non avendo problemi di questo tipo, avrebbe potuto fare un’altra scelta.
Di contro, nella sua replica, Masci ha sottolineato che in realtà, nel suo discorso in aula, Chieti non è stata menzionata quale termine di paragone perché “A Chieti amministrano PD e M5S ed è un Comune in dissesto, ma i cittadini non protestano, pur pagando più di 6 euro, a partire dai 20mila euro di ISEE”. Masci fa notare poi, che il Comune di Pescara, al contrario di quello di Chieti, neanche negli anni interessati dal predissesto ha aumentato le tasse «per non gravare sulle famiglie». Adesso, con il Comune fuori dal predissesto, aggiunge Masci «non voglio affatto rischiare di farlo tornare in quella condizione con scelte avventate».
«Sono certo, che dopo questo chiarimento, potrà capire che non c’è stato alcun paragone politicamente scorretto o fuori luogo», conclude il primo cittadino pescarese, invitando il suo omologo teatino a visitare nei prossimi mesi le mense delle scuole del capoluogo adriatico.
