Mense scolastiche pescaresi: nel Consiglio straordinario il pasticcio è servito

20 Marzo 2025
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Un confronto molto acceso si è tenuto oggi nella sala consiliare del Comune di Pescara sulle nuove tariffe del servizio di mensa scolastica che ad oggi non soddisfano il gradimento delle famiglie

PESCARA – Oggi pomeriggio, in un’aula gremita di pubblico, è andato in scena il Consiglio comunale straordinario del Comune di Pescara sulle tariffe delle mense scolastiche, che nelle ultime settimane hanno sollevato grandi rimostranze da parte delle famiglie con figli che frequentano le scuole della città, le associazioni dei consumatori e l’opposizione in Consiglio.

Bocciati entrambi gli ordini del giorno presentati dai consiglieri di minoranza, che chiedevano la revisione delle tariffe, in particolare per i genitori dei bambini non residenti nel Comune di Pescara e per quelle famiglie con un’Isee superiore a 30mila euro (questi ultimi, pare, circa la metà del totale). I grandi esclusi dalle agevolazioni sono proprio loro, che comunque in buona parte dei casi lavorano a Pescara e immettono denaro nell’economia cittadina, pur non vivendoci e non pagando le tasse comunali. La richiesta quindi è stata quella di trovare i fondi necessari per ritoccare il costo dei pasti al ribasso, perché anche una famiglia con un’Isee più alto – e magari più di un figlio iscritto a scuola – non sia penalizzata. Alla giunta è stato recriminato anche il mancato dialogo con le associazioni dei consumatori prima di deliberare sul nuovo servizio di refezione scolastica.

Il dibattito, già acceso tra i banchi dell’opposizione e nell’uditorio, si è infiammato quando è stato il sindaco Masci a prendere la parola. Nel suo discorso la convinzione che le tariffe del servizio di mensa scolastica a Pescara, numeri alla mano, siano in linea, se non inferiori, rispetto ai comuni limitrofi. Il primo cittadino ha parlato anche di responsabilità nei confronti proprio di quei cittadini che pagano le tasse, su cui ricadrebbero i costi dell’estensione delle agevolazioni.

Di contro, dalla maggioranza ritengono di aver fatto tutto il possibile per avere una buona qualità dei prodotti al miglior prezzo con lo stanziamento di 1.775.805,29 euro per il 2025, e che la papabile soluzione ai disagi vissuti dalle famiglie non residenti, sarebbe quella di interloquire con le amministrazioni dei comuni dai quali provengono e chiedere a loro di versare un contributo, facendo le veci dei loro cittadini. Assoluto silenzio da parte dell’assessore alla Pubblica Istruzione Valeria Toppetti, come anche i suoi colleghi della giunta presenti in aula, dalla quale l’opposizione, e probabilmente anche la platea di ascoltatori, si aspettava una dichiarazione.

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