La decisione della Regione Abruzzo di aumentare l’addizionale regionale IRPEF per ripianare il debito sanitario ha provocato un’ondata di proteste. Sindaci, opposizioni e sindacati si schierano contro la misura, definendola “inaccettabile” e “ingiusta”
L’AQUILA – La decisione della Regione Abruzzo di aumentare l’addizionale regionale IRPEF per coprire il deficit sanitario ha scatenato un vespaio di polemiche. La misura, ancora all’esame della maggioranza, prevede un aumento dell’aliquota IRPEF per i redditi superiori ai 28.000 euro.
La decisione ha suscitato immediate reazioni negative da parte di sindaci, opposizioni e sindacati.
L’Associazione dei Comuni Abruzzesi (ALI Abruzzo) ha espresso forte contrarietà alla misura, definendola “un’ingiustizia” nei confronti dei cittadini. “In un momento di grave difficoltà economica, con l’inflazione che morde e le bollette alle stelle, non è possibile chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini”, ha dichiarato il presidente di ALI Abruzzo, Angelo Radica. “La Regione deve trovare altre soluzioni per ripianare il debito sanitario, senza gravare sulle tasche dei cittadini”.
Le opposizioni in Consiglio regionale hanno definito la misura “una stangata” per i cittadini abruzzesi. “La Regione ha scelto la via più facile, quella di aumentare le tasse, invece di intervenire sulla spesa sanitaria per ridurre gli sprechi”, ha dichiarato il consigliere regionale del Partito Democratico, Silvio Paolucci. “Questa misura è iniqua e penalizza soprattutto i redditi medio-bassi”.
I sindacati CGIL, CISL e UIL hanno espresso forte preoccupazione per l’impatto che l’aumento dell’addizionale IRPEF avrà sui lavoratori e sulle famiglie a basso reddito. “Questa misura è inaccettabile”, hanno dichiarato i segretari regionali dei sindacati. “Chiediamo alla Regione di fare marcia indietro e di aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni alternative”.
Le principali critiche mosse alla decisione della Regione Abruzzo riguardano l’iniquità della misura, che penalizza soprattutto i redditi medio-bassi, la mancanza di interventi sulla spesa sanitaria per ridurre gli sprechi, e il momento di grave difficoltà economica in cui viene adottata la misura.
La decisione della Regione Abruzzo sull’aumento dell’addizionale IRPEF è destinata a tenere banco nelle prossime settimane. Sindaci, opposizioni e sindacati hanno annunciato che si mobiliteranno per chiedere alla Regione di fare marcia indietro.