Un’accesa discussione segna il vertice di maggioranza in Regione Abruzzo, con la Lega che abbandona la riunione dopo un durissimo scontro tra Carla Mannetti e il presidente Marco Marsilio. Al centro del conflitto, l’aumento dell’Irpef per coprire il disavanzo sanitario. Silvio Paolucci (PD) lancia l’allarme, accusando il governo regionale di condurre gli abruzzesi a pagare per una sanità “inefficiente e in caduta libera”
L’AQUILA – Volano gli stracci tra il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e la consigliera regionale della Lega, Carla Mannetti, che sbatte la porta e se ne va, abbandonando il summit di maggioranza, che si è tenuto oggi a L’Aquila, sull’aumento dell’addizionale Irpef, misura ritenuta ormai necessaria per fronteggiare il disavanzo sanitario. Con lei, il resto della delegazione del Carroccio, formata dal vicepresidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, dal capogruppo in Consiglio regionale, Vincenzo D’Incecco. Oggetto del contendere è la posizione della Lega, che ha sempre fatto della riduzione delle tasse uno dei suoi cavalli di battaglia, sostenendo misure per alleggerire la pressione fiscale su famiglie e imprese. Ma a far deflagrare lo scontro sarebbe stato un attacco diretto del presidente della Regione, Marco Marsilio (FdI), alla consigliera regionale Carla Mannetti, colpevole, a suo dire, di aver ribadito pubblicamente la propria contrarietà all’aumento dell’Irpef, definendola con toni sprezzanti “la professorina” e accusandola di “capire tutto lei”. Un affondo che avrebbe profondamente turbato Mannetti, spingendola ad abbandonare il vertice.
L’incontro, al quale hanno partecipato assessori, capigruppo di maggioranza e molti consiglieri, è durato diverse ore ed ha confermato l’intenzione dell’amministrazione regionale di procedere con l’incremento delle aliquote, nonostante le perplessità sollevate da una parte della coalizione. Anche i capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia, e di Forza Italia, Emiliano Di Matteo, in prima linea, hanno espresso forti perplessità sull’aumento della pressione fiscale, ritenendolo una scelta difficile da spiegare agli elettori.
Nonostante le tensioni, il presidente della Regione Marco Marsilio ha difeso la misura, definendola un passaggio obbligato per garantire la sostenibilità del sistema sanitario. “L’Abruzzo ha da anni un’aliquota Irpef più bassa rispetto ad altre regioni – ha spiegato Marsilio – ed è necessario un intervento per evitare tagli ai servizi essenziali”.
Durissima la reazione di Silvio Paolucci, capogruppo del PD in Consiglio regionale, che ha definito l’eventuale aumento delle tasse come “un ingiusto salasso che andrà ad abbattersi soprattutto sul ceto medio”. Paolucci ha ribadito che l’incremento non risolverà la crisi della sanità regionale, la cui inefficienza è ormai evidente, ma servirà a coprire solo una parte del deficit. “Le maggiori tasse coprono solo una parte anche del deficit futuro e gli introiti non saranno impiegati né per nuovi investimenti, né per un miglioramento dei servizi – rimarca Paolucci –. Ma per pagare il deficit della sanità dell’Abruzzo, dove 120.000 persone già rinunciano alle cure, dove cresce la mobilità passiva, diminuiscono prestazioni e servizi ospedalieri, con le liste d’attesa e i calvari nei reparti di emergenza e l’assistenza territoriale inadeguata e fra le peggiori d’Italia per i Lea e la prevenzione: in pratica gli abruzzesi saranno costretti dalla destra a pagare una sanità inefficiente e intempestiva, crollata negli ultimi due anni di governo Marsilio e soprattutto relegando l’Abruzzo agli ultimi posti”.