Lo studio, realizzato da scienziati italiani e neozelandesi, vede coinvolti anche esperti che nel 2009 avevano condotto ricerche nel lago di Scanno per verificare le correlazioni tra l’abbassamento dello specchio d’acqua e il sisma dell’Aquila. I dati raccolti, i primi del genere al Polo Sud, saranno fondamentali per le previsioni climatiche e le strategie di mitigazione
SCANNO – In Antartide il permafrost, ossia il suolo perennemente ghiacciato sta cedendo, liberando nell’atmosfera enormi quantità di gas serra intrappolati da millenni nel sottosuolo. È il risultato allarmante del progetto internazionale “Seneca”, che ha visto impegnati ricercatori italiani e neozelandesi in quattro anni di studi al Polo Sud. Tra loro, alcuni degli scienziati che nel 2009 avevano condotto ricerche sul lago di Scanno, in Abruzzo, per indagare le conseguenze del terremoto dell’Aquila sull’abbassamento dello specchio d’acqua.
“Adesso possiamo finalmente affermare che anche il permafrost del Polo Sud sta cedendo per via dell’innalzamento delle temperature globali – Fabio Florindo, dirigente di ricerca dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) – innescando oltretutto un pericoloso circolo vizioso, quello della fuoriuscita di quei gas finora protetti dallo strato di ghiaccio, in particolare anidride carbonica e metano, che vanno a contribuire ulteriormente al riscaldamento climatico”.
Geofisico con un dottorato all’università di Southampton e alle spalle spedizioni in diverse parti del mondo di cui otto in Antartide, Florindo aveva già condotto studi in Abruzzo nel 2009 per analizzare il repentino abbassamento del livello del lago di Scanno: i risultati della ricerca scongiurarono l’ipotesi più temuta, quella dell’apertura di crepe e vie di fuga dell’acqua sul fondale.
Il suo team, in Antartide, ha installato sonde per il monitoraggio continuo di gas e temperature, eseguendo analisi per determinare lo spessore del permafrost. I dati raccolti – i primi del genere mai registrati al Polo Sud – saranno fondamentali per affinare le proiezioni climatiche globali nei panel scientifici internazionali, come l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), e studiare strategie di mitigazione del cambiamento climatico.