Ancora troppe zone d’ombra sull’obbligo assicurativo per le imprese che entrerà in vigore dal 1° aprile, CNA Abruzzo esprime le sue preoccupazioni
PESCARA – A partire dal 1° aprile, le imprese italiane saranno obbligate a sottoscrivere una polizza assicurativa contro eventi catastrofici per poter accedere a qualsiasi forma di contributo o agevolazione pubblica in caso di calamità naturali. Ieri mattina, a Pescara, il tema è stato al centro di una conferenza stampa organizzata dalla CNA Artigiani Imprenditori d’Italia, con la partecipazione del direttore CNA Abruzzo, Silvio Calice e del presidente della CNA di Chieti, Giuseppe Troilo. Il giudizio è fortemente critico nei confronti di una misura definita «ambigua, frettolosa e priva di un reale confronto con le imprese».
Due dei principali problemi sollevati riguardano le tempistiche e la terminologia. Innanzitutto, le aziende avranno meno di un mese per comprendere e sottoscrivere assicurazioni di grande complessità, mentre le compagnie assicurative hanno tempo fino al 28 marzo per adeguare i contratti alle disposizioni di legge. Per quanto riguarda la definizione di “catastrofe naturale”, «la terminologia del decreto sembra essere molto più restrittiva rispetto alla dimensione che normalmente si dà quando si definiscono elementi catastrofici – spiega Silvio Calice, direttore CNA regionale –. Faccio un esempio per tutti. Se parliamo di alluvione, pare essere coperta. Se parliamo invece di grandinate importanti o danni da pioggia, quindi da acqua che viene dall’alto, sembra invece che le coperture non ci siano». Pare sfocata anche la questione dell’esclusione da incentivi se non si sottoscrive nessuna polizza, così come la posizione del provvedimento sulla copertura assicurativa in caso di piccoli abusi edilizi. «Immaginiamo un imbianchino, che ha la sede legale nella sua abitazione, deve stare attento che la sua abitazione sia perfettamente in regola sotto tutti i punti di vista», fa notare ancora Calice.
Forti perplessità sono state espresse anche sul costo delle polizze che saranno calcolato in base ai fattori di rischio, un elemento non da poco in Abruzzo, una regione da bollino rosso per «forte rischio sismico, alluvionale, e come sempre le polizze assicurative valutano il costo della polizza in base al danno assicurato o la rischiosità», afferma il direttore regionale. C’è quindi da considerare che le assicurazioni valuteranno i costi delle polizze tenendo conto del rischio legato al territorio e l’Abruzzo potrebbe uscirne ulteriormente penalizzato.
Tutto questo ha spinto la Confederazione artigiana ha scrivere direttamente alla Premier Meloni per accendere un faro sulle difficoltà a cui stanno andando incontro 4milioni di imprese e per chiedere una proroga che permetta alle aziende di informarsi al meglio su un provvedimento che, nelle intenzioni, dovrebbe tutelare le imprese, ma che rischia di trasformarsi in un nuovo pesante onere economico.