Sisma L’Aquila: 2 milioni dalla Regione per i parenti delle vittime della Casa dello studente

14 Marzo 2025
1 minuto di lettura

La Regione Abruzzo stanzia 2 milioni di euro per i risarcimenti ai parenti delle vittime della Casa dello studente e i sopravvissuti

L’AQUILA – A meno di un mese dalla ricorrenza del XVI anniversario del sisma del 6 aprile 2009, che ha lasciato sepolte per sempre sotto le macerie dell’Aquila 309 persone, arriva il via libera dalla Regione Abruzzo per il risarcimento dei parenti delle otto vittime della Casa dello studente.

La Giunta regionale ha dunque stanziato un finanziamento da 2 milioni di euro per i cari degli universitari morti nel crollo e dei quattro ragazzi sopravvissuti. Nei prossimi giorni, la messa in atto dei risarcimenti.

“L’individuazione delle risorse necessarie per risarcire le vittime della Casa dello studente è un atto di responsabilità che riafferma il nostro impegno verso chi ha subito un dolore incommensurabile”, ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione e all’Università, Roberto Santangelo, sottolineando come la Regione si sia impegnata in prima linea per garantire l’indennizzo.

Il provvedimento segue la sentenza emessa dalla Corte d’Appello dell’Aquila a novembre del 2023. “Siamo consapevoli che i ritardi accumulati avevano aggravato non solo il dolore dei congiunti, ma anche i costi per la Regione, riconosciuta responsabile dalla Corte – ha aggiunto Santangelo – Oggi, con questo provvedimento, onoriamo non solo un obbligo giuridico, ma soprattutto un impegno morale verso una comunità che ha visto la propria esistenza stravolta.”

Lo studentato di via XX Settembre, lo ricordiamo, è crollato non tanto per il terremoto delle 3:32, quanto per il deficit strutturale dell’edificio.

Si legge nella perizia tecnica dell’esperta Gabriella Mulas: “Il sisma, pur essendo l’evento che ha provocato le reazioni che hanno condotto al crollo, non può esserne ritenuto l’unica causa. In altri termini, non si può concludere che la severità del sisma del 6 aprile 2009 sia stata tale da causare comunque il cedimento”.

“Sia la Regione, proprietaria sin dal 1982, sia l’Adsu, usuaria sin dal 1994 – continua il documento agli atti della magistratura – avrebbero potuto rilevare, mediante una corretta attività di gestione, manutenzione e vigilanza, il deficit strutturale che poneva l’edificio in situazione di rischio”.

Altro da

Non perdere