Cgil attacca Tua: “Gestione penalizza lavoratori e utenti, Regione intervenga”

10 Marzo 2025
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Filt-Cgil denuncia una gestione aziendale penalizzante e chiede un intervento immediato della Regione. Turni insostenibili, soppressioni di corse e affidamenti esterni nel mirino dei sindacati. Dopo mesi di trattative senza esito, cresce la tensione

PESCARA – “La gestione di Tua continua a destare forte preoccupazione per scelte aziendali discutibili che stanno penalizzando lavoratori e utenti”. Con queste parole la Filt Cgil Abruzzo Molise è tornata a puntare il dito contro il management dell’azienda unica del trasporto pubblico abruzzese, denunciando la mancanza di trasparenza, negli atti e nelle scelte aziendali, e di un adeguato controllo da parte della Regione. “Pretendiamo risposte immediate – afferma il segretario del sindacato, Aurelio Di Eugenio – altrimenti saremo costretti a coinvolgere gli organi di controllo della Regione Abruzzo e l’Autorità di Regolazione dei Trasporti Nazionale”.

La critica principale riguarda le ripetute soppressioni di servizi ferroviari, in particolare sulla tratta Pescara-Roma, con 17 coppie di corse saltate dal 1° gennaio, e sulla linea Lanciano-San Vito, dove le cancellazioni sono diventate quotidiane. Dietro le generiche “problematiche tecniche” addotte dall’azienda, i sindacati vedono motivazioni più gravi, come la mancanza di materiale rotabile, ovvero un numero insufficiente di treni, locomotive o carrozze per garantire il servizio previsto, e l’impiego dei locomotori per altre tratte finanziate dalla Regione. A peggiorare la situazione, secondo i rappresentanti dei lavoratori, sarebbe la decisione di affidare i servizi sostitutivi su gomma a società private anziché utilizzare mezzi e personale interno, con ricadute economiche e gestionali pesanti.

Turni insostenibili e stipendi insufficienti: lavoratori sul piede di guerra

Le rivendicazioni sindacali non si limitano alle soppressioni delle corse. Da mesi, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal denunciano condizioni lavorative al limite della sostenibilità: turni sempre più lunghi, stipendi in progressivo impoverimento e la mancata trasformazione dei contratti part-time in full-time. Una situazione che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, sta spingendo sempre più dipendenti a lasciare l’azienda. “Un tempo lavorare per Tua era considerata un’opportunità – affermano i sindacati – oggi molti preferiscono dimettersi piuttosto che accettare queste condizioni”.

La vertenza, che coinvolge circa 1300 lavoratori, ruota attorno a 14 punti chiave, tra cui l’organizzazione del lavoro, l’affidamento esterno di alcuni servizi e la riduzione delle fermate. Nonostante mesi di trattative, la dirigenza aziendale non avrebbe fornito risposte adeguate, lasciando il confronto in una fase di stallo.

Sciopero all’orizzonte: il confronto si inasprisce

Di fronte a questa situazione, le sigle sindacali si dicono pronte a nuove mobilitazioni. Dopo gli scioperi dello scorso novembre, l’agitazione potrebbe presto riaccendersi se non arriveranno risposte concrete. La tensione tra lavoratori e management resta alta e la richiesta di un intervento da parte della Regione si fa sempre più pressante. “Non possiamo più accettare il silenzio – concludono i sindacati – senza un cambio di rotta, lo sciopero sarà inevitabile”.

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