Il provveditore alle opere pubbliche di Abruzzo, Lazio e Sardegna fu vittima di una violenta aggressione: arrestato dopo cinque mesi un 55enne
ROMA – Lo scorso 4 ottobre, Vittorio Rapisarda, provveditore alle opere pubbliche di Abruzzo, Lazio e Sardegna e dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato vittima di una violenta aggressione nell’androne della sua abitazione in via delle Carrozze, a pochi passi da Piazza di Spagna, nel centro di Roma.
L’aggressore, travestito da elettricista e con il volto coperto da una mascherina, lo ha colpito brutalmente con almeno venti bastonate alla testa e al corpo, per poi fuggire con il suo zaino. Tuttavia, all’interno non c’era nulla di valore, portando subito gli inquirenti a escludere l’ipotesi della rapina.
Rapisarda ha riportato ferite gravissime, arrivando a rischiare la vita e trascorrendo quasi due mesi in ospedale. Fin dall’inizio, gli investigatori hanno ipotizzato un collegamento tra l’aggressione e la sua attività lavorativa.
Dopo cinque mesi di indagini, i Carabinieri hanno arrestato G. S., 55enne di Vetralla (Viterbo), con l’accusa di tentato omicidio. Secondo la ricostruzione, l’uomo avrebbe effettuato diversi sopralluoghi prima di mettere in atto l’attacco.
“Nel mio zaino c’erano solo un asciugamano e una banana. Stavo andando in piscina. Non so perché l’abbia fatto”, ha raccontato Rapisarda, ricordando gli attimi drammatici dell’aggressione. L’ultima immagine impressa nella sua mente è quella dell’uomo che gli chiedeva chi fosse e cosa stesse facendo, prima di essere travolto dalla violenza. Le indagini proseguono per chiarire il movente dell’attacco e accertare l’eventuale coinvolgimento di mandanti.