Femminicidio, calo del 25% ma numeri ancora alti, Mattarella: “La piaga della violenza va fronteggiata”

9 Marzo 2025
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In Italia, solo nei primi due mesi del 2025 sono stati commessi sei femminicidi, con un calo del 25% rispetto agli inizi del 2024

L’AQUILA – All’indomani delle numerosissime manifestazioni che per la Giornata Internazionale della Donna hanno animato le piazze di tutta Italia e, almeno in linea teorica, di tutto il mondo, c’è ancora tanto da fare per raggiungere la parità di genere e contrastare la violenza indiscriminata.

In Italia, solo nei primi due mesi del 2025 sono stati commessi sei femminicidi, con un calo del 25% rispetto agli inizi del 2024, quando tra gennaio e febbraio sono state uccise 20 donne. A strappare le vite delle sei vittime di quest’anno, è stato in alcuni casi il compagno o l’ex compagno, mentre in altri un membro della famiglia o qualcuno di vicino alla sfera affettiva.

Sono cresciuti, invece, i provvedimenti di ammonimento adottati dai questori per i reati di stalking e violenza domestica. Nel 2024 ne sono stati emessi 8.604, di cui 2.746 per stalking o revenge porn e 5.858 per violenza domestica. Mentre nel 2023 ne sono stati emessi complessivamente 4.498, di cui 1.906 per stalking o revenge porn e 2.592 per violenza domestica.

I dati agghiaccianti sono contenuti in un dossier del Viminale aggiornato a venerdì 7 marzo. Nello stesso documento si legge che il totale degli omicidi commessi nel Bel Paese tra gennaio e febbraio 2025 ammonta a quota 35.

Di fronte alla drammatica realtà dei dati, l’approvazione dello schema di disegno di legge sull’introduzione del delitto di femminicidio e contro altri fenomeni di violenza di genere, avvenuta lo scorso venerdì 7 marzo, è sicuramente un grande passo in avanti. Ma da solo non basta.

Sebbene il femminicidio diventi punibile con l’ergastolo, rimane necessario un percorso sociale collettivo volto alla prevenzione del verificarsi puntuale delle numerose tragedie che, ad oggi, hanno un’unica trama: la violenza.

A ricordarlo è stato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in occasione dell’8 marzo ha ricordato come “abbiamo acquisito negli ultimi decenni piena consapevolezza che la politiche per la parità di genere, un diritto sancito dalla nostra Costituzione, non si sono risolte solamente in un vantaggio per le donne, ma hanno apportato benefici, ricchezza, frutti positivi per l’intera collettività”.

Eppure, ha dichiarato il Capo dello Stato, “Particolare attenzione va ancora risposta nel fronteggiare la piaga, vergognosa e inaccettabile, della violenza contro le donne. Ogni femminicidio, ogni discriminazione, ogni maltrattamento, sono un’aggressione all’intera società. La piaga della violenza va fronteggiata”.

Da quanto sottolinea il Ministero dell’Interno nel suo report, i dati del 2025 confermano un lento ma costante calo dei femminicidi. L’anno in cui le donne, in Italia, sono cadute principalmente per mano di chi diceva di amarle, è stato il 2023: su 341 omicidi complessivi, 120 erano femminicidi. Nello specifico, 64 donne sono state uccise da un compagno o ex compagno, con un aumento del 22% rispetto al 2022, e 32 sono state uccise in ambito familiare o affettivo.

Sensibile il miglioramento della situazione nel 2024, dove su un totale complessivo di 321 omicidi, 113 sono stati femminicidi. Di questi, 61 hanno visto come carnefice il compagno o l’ex compagno, in 38 casi l’assassino proveniva dall’ambito familiare o dalla sfera affettiva della vittima, e in altri 14 da altri ambiti.

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