La campagna di Legambiente “Città 2030” arriva oggi anche a Pescara. Silvia Tauro, presidente per l’Abruzzo: “Pescara deve correre”
PESCARA – La campagna itinerante di Legambiente “Città 2030 – Come cambia la mobilità” ha fatto tappa oggi anche a Pescara con dei dati che mostrano il capoluogo adriatico di fronte a una sfida cruciale per il futuro della mobilità sostenibile: da un lato la transizione ambientale, dall’altro un forte legame dell’utenza con i mezzi privati. Secondo Legambiente, Pescara presenta un tasso di motorizzazione tra i più alti d’Italia, con 63 auto ogni 100 abitanti, mentre il trasporto pubblico rimane sottoutilizzato nonostante un’offerta in linea con le città più virtuose.
Silvia Tauro, presidente di Legambiente Abruzzo ha sottolineato che è necessario «continuare il confronto su infrastrutture e viabilità, puntare su emissioni zero ma anche tenere al centro le esigenze dei cittadini, ricostruire una filiera del trasporto pubblico in cui i cittadini possono sentirsi al centro di un sistema che sia efficiente, inclusivo e soprattutto che ne possa garantire la sicurezza». Attualmente, fa notare Tauro, i cittadini non hanno fiducia nel servizio, non si sentono al centro del progetto, per cui un elemento fondamentale potrebbe essere la valorizzazione del MaaS, Mobility as a System che «con una piattaforma multimodale e condivisa, con delle informazioni chiare e con delle modalità d’incentivo tende proprio a riaccorciare la distanza tra la cittadinanza e il servizio pubblico».
Secondo Silvia Tauro, un altro elemento che si inserisce nel discorso è quello che riguarda le condizioni di lavoro degli operatori del trasporto pubblico. «I lavoratori dei mezzi pubblici sono il primo punto di contatto tra il servizio e l’utenza, eppure spesso affrontano difficoltà che incidono direttamente sulla qualità del servizio. Parlare di mobilità sostenibile significa anche garantire loro migliori condizioni di lavoro», sottolinea Tauro.
Pescara è una città che deve correre, conclude la presidente di Legambiente Abruzzo. Da anni i dati sono fermi alle stesse cifre, «quindi dobbiamo lavorare per cogliere gli investimenti, per cogliere il lavoro positivo che è stato fatto ma renderlo a disposizione realmente di tutti ponendoci proprio il punto di vista di quelle che sono le reali esigenze della cittadinanza».