Il sindaco Masci in audizione in Commissione “Controllo e garanzia”: “Scelta di buon senso, priorità al Teatro d’Annunzio”. L’opposizione: “Non si abbandoni il progetto Città della Musica”
PESCARA – La decisione dell’amministrazione comunale pescarese di rinunciare ai fondi regionali destinati all’ampliamento della struttura per la realizzazione del progetto della “Città della Musica”, per dirottarli sul restauro del Teatro d’Annunzio, è stata illustrata dal sindaco Carlo Masci durante un’audizione in Commissione “Controllo e garanzia”.
Masci ha ripercorso l’intero iter amministrativo del progetto, nato oltre 20 anni fa, sottolineando le difficoltà legate alla collocazione dell’edificio dell’ex inceneritore in un’area a rischio esondazione. “Nel 2019, durante il nostro primo mandato, avevamo avviato la gara per l’ampliamento, ma la successiva classificazione dell’area come P4 (massimo rischio esondazione) ci ha indotto a ripensare il progetto”, ha spiegato il sindaco. “Realizzare aule didattiche in un’area a rischio avrebbe comportato problemi giuridici e tecnici insormontabili”.
Da qui la decisione di destinare il milione di euro di fondi regionali, insieme al milione e centottantamila euro stanziati dal Ministero della Cultura, al risanamento statico del Teatro d’Annunzio. “Il Teatro rappresenta una priorità per la città”, ha affermato Masci, “e con questi fondi potremo restituirlo alla piena fruibilità culturale entro maggio 2026”.
La decisione dell’amministrazione ha suscitato reazioni diverse. Marcello Antonelli, consigliere comunale con delega ai Progetti contenenti deroghe urbanistiche, ha definito la scelta “oculata e di buon senso”, sottolineando la necessità di agire tempestivamente sul Teatro d’Annunzio. Massimo Pastore, consigliere comunale, ha ribadito la priorità del Teatro, pur non escludendo la possibilità di trovare soluzioni per la “Città della Musica” esistente.
Dall’opposizione, tuttavia, arrivano critiche. “Non si può abbandonare il progetto della Città della Musica”, ha dichiarato il consigliere Marco Presutti (PD), “è un’opera importante per la città, che va completata”. Presutti ha inoltre sollevato dubbi sulla reale motivazione della scelta, ipotizzando che la questione del rischio idraulico sia stata utilizzata come pretesto per giustificare una decisione politica.