Allarme della Fondazione Gimbe: grave carenza di medici di famiglia in tutta Italia, in Abruzzo -16,7%

4 Marzo 2025
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Il rapporto della Fondazione Gimbe evidenzia una grave carenza di medici di medicina generale in Italia, con l’Abruzzo che registra un calo del 16,7% dal 2019 al 2023

ROMA – L’Abruzzo si trova ad affrontare una preoccupante carenza di medici di famiglia, con un calo del 16,7% registrato dal 2019 al 2023. Il dato emerge dal rapporto della Fondazione Gimbe, che lancia l’allarme sulla progressiva “estinzione” dei medici di medicina generale in Italia.

A livello nazionale, mancano oltre 5.500 medici di famiglia e il problema è destinato ad aggravarsi con il pensionamento di 7.300 professionisti entro il 2027. Nel 2024, il 15% delle borse di studio per medici di famiglia non sono state assegnate, con punte del 40% in sei regioni.

L’Abruzzo, con il suo calo del 16,7%, si colloca tra le regioni più colpite, preceduto solo da Sardegna (-39%), Puglia (-25,8%) e Calabria (-20,9%). Solo la Provincia Autonoma di Bolzano registra un aumento, seppur contenuto (+1%).

“L’allarme sulla carenza dei medici di famiglia riguarda ormai tutte le Regioni”, osserva il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. “Negli ultimi anni la professione ha perso sempre più attrattività, rendendo oggi spesso difficile per i cittadini trovare un medico di medicina generale vicino a casa, con conseguenti disagi e rischi per la salute, soprattutto per anziani e persone fragili”.

La Fondazione Gimbe sottolinea come l’invecchiamento della popolazione aumenti i bisogni di assistenza, con gli over 80 triplicati in 40 anni e più della metà affetti da due o più malattie croniche.

“Il rischio concreto è lasciare milioni di persone senza medico di famiglia, peggiorare la qualità dell’assistenza territoriale e compromettere la salute delle persone, soprattutto dei più anziani e fragili”, conclude Cartabellotta, evidenziando il fallimento della riforma prevista dal Pnrr.

Carenza di Medici di Famiglia: Il 51,7% oltre il limite di pazienti

La Fondazione Gimbe ha inoltre rivelato che oltre la metà dei medici di famiglia in Italia, esattamente il 51,7%, è sovraccarico di pazienti, con più di 1.500 assistiti a testa. Secondo i dati della Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (Sisac) al primo gennaio 2023, i 37.260 medici di medicina generale si occupano di quasi 51,2 milioni di assistiti, con una media di 1.374 pazienti ciascuno. Tuttavia, esistono significative variazioni tra le diverse regioni.

L’analisi della Fondazione evidenzia che il numero di pazienti per medico varia dai 1.100 in Molise ai 1.548 nella Provincia autonoma di Bolzano. Seguono Veneto (1.546 pazienti per medico), Lombardia (1.529) e Friuli-Venezia-Giulia (1.460). Al contrario, la Basilicata e la Sicilia registrano valori più bassi, rispettivamente con 1.119 e 1.161 assistiti per medico.

“Il quadro reale è ancora più critico di quanto mostrano i numeri”, afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. La saturazione elevata compromette il principio della libera scelta e rende difficile trovare un medico di famiglia nelle vicinanze, non solo nelle aree con bassa densità abitativa, ma anche nelle grandi città.

Il fabbisogno regionale dei medici di famiglia è stato stimato dalla Fondazione Gimbe, basandosi sul numero di assistiti. La carenza complessiva è stimata in 5.575 medici, distribuiti in 17 Regioni e Province autonome. Le regioni più colpite sono Lombardia (-1.525 medici), Veneto (-785), Campania (-652), Emilia Romagna (-536), Piemonte (-431) e Toscana (-345). Al contrario, non si rilevano carenze significative in Basilicata, Molise, Umbria e Sicilia.

“Nonostante queste siano stime sulla carenza media regionale, non si può escludere che anche in queste Regioni vi siano aree prive di medici di medicina generale”, conclude Cartabellotta.

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