Nel Comprensivo 9 di Pescara nasce un’aula dedicata al progetto in collaborazione con la Asl “Non perdiamo la bussola” per l’ascolto dei giovani studenti
PESCARA – È stata inaugurata questa mattina nella scuola secondaria di I grado Virgilio di Pescara, l’aula Peer – una porta aperta per i ragazzi, che si configura come uno spazio pensato per accogliere gli studenti in un ambiente di ascolto e confronto. L’aula Peer ospiterà il progetto “Non perdiamo la bussola”, promosso dall’UOSD Assistenza Consultoriale e attivo per il secondo anno consecutivo, con il supporto della ASL e del consultorio di Pescara. In questi tempi, dove il disagio fra giovani e giovanissimi è sempre più dilagante, l’aula Peer è stata concepita come un punto di riferimento per i ragazzi nella delicata fase della preadolescenza, in cui adottare il metodo della “peer education”. Si tratta di un approccio che incentiva il confronto tra pari, coinvolgendo anche docenti e genitori, per favorire una crescita consapevole e un dialogo aperto. La dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Pescara 9, Simona Marinelli, ha sottolineato l’importanza del progetto, evidenziando come esso rappresenti uno spazio di formazione e supporto per tutti i soggetti coinvolti.
All’interno dell’aula è stata predisposta una scatola anonima in cui gli studenti possono depositare biglietti con dubbi, domande e riflessioni. Questi saranno letti da docenti e “peer educators” per fornire risposte adeguate e stimolare ulteriori momenti di confronto. Inoltre, l’aula ospita anche uno sportello d’ascolto, divenendo così un luogo dedicato all’espressione delle emozioni e al supporto reciproco. I giovani studenti questa mattina hanno testimoniato un grande entusiasmo per aver partecipato all’iniziativa, ne hanno tratto insegnamenti preziosi per risolvere i propri dubbi e le proprie difficoltà, consapevoli di potersi porre in maniera più costruttiva anche con i compagni e con il mondo degli adulti.
La dottoressa Maria Carmela Minna, responsabile del reparto di assistenza consultoriale della ASL di Pescara, ha spiegato che il progetto è stato accolto con entusiasmo sia dagli studenti sia dagli insegnanti e dai genitori. «Abbiamo scelto il titolo “Non perdiamo la bussola” perché oggi più che mai i ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento. Il nostro obiettivo è aiutarli a orientarsi, offrendo strumenti concreti anche ai genitori e agli insegnanti», ha dichiarato Minna. Tra le tematiche affrontate ci sono la comunicazione, l’affettività, la sessualità, la gestione delle emozioni e il rispetto reciproco. «Spesso anche i genitori si trovano in difficoltà nell’affrontare certi argomenti, per questo forniamo loro strumenti educativi adeguati», ha aggiunto.
Il direttore sanitario della ASL, Rossano Di Luzio, anche lui presente questa mattina, ha ribadito l’impegno dell’azienda sanitaria nel promuovere attività di prevenzione che coinvolgano scuola, famiglia e istituzioni. «Questo progetto ha un valore particolare perché permette a studenti, insegnanti e genitori di condividere esperienze e bisogni, creando una rete di sostegno», ha affermato Di Luzio. In un secondo momento, il direttore sanitario ha sottolineato che nonostante l’Abruzzo occupi un posto fra i più bassi della classifica stilata per le attività di screening sul territorio, anche questo genere di iniziative sono di prevenzione.
L’iniziativa ha trovato il pieno sostegno anche da parte dei genitori. Simona Camilli, madre di una studentessa coinvolta nel progetto, ha evidenziato quanto sia importante fornire ai ragazzi informazioni chiare e corrette: «I nostri figli sono spesso esposti a informazioni distorte o incomplete. Questo progetto li aiuta a sviluppare una consapevolezza serena di sé e delle proprie emozioni», ha raccontato. Tra gli insegnanti coinvolti, Massimo D’Epifanio, docente di musica, ha raccontato la sfida di spogliarsi dal ruolo tradizionale di insegnante per essere percepiti dagli studenti come educatori e collaboratori, «All’inizio non è stato semplice, ma col tempo abbiamo costruito un rapporto più aperto e sincero».