Opi antifascista: revocata la cittadinanza onoraria conferita a Mussolini nel 1924

22 Febbraio 2025
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Opi antifascista: il Comune di Opi revoca la cittadinanza onoraria conferita a Mussolini il 14 giugno 1924


OPI – Non è mai troppo tardi per difendere la memoria e ribadire l’amore per la democrazia. Lo testimonia la scelta del Comune di Opi di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita al dittatore fascista dalla municipalità dell’aquilano il 14 giugno del 1924. Solo pochi giorni prima, il 10 giugno 1924, il deputato socialista Giacomo Matteotti veniva assassinato dai fascisti.

L’atto avviene a seguito di una mozione presentata in sede di Consiglio comunale dal sindaco di Opi, Antonio Di Santo, e votata dall’assise all’unanimità. Opi, lo ricordiamo, come tutta Italia ha subito ignobili violenze e repressioni a causa prima del regime fascista, poi di quello nazifascista, con gravi perdite di vite tra la popolazione civile ed episodi di scempio del territorio. Il primo cittadino ha ribadito che il Comune di Opi “si riconosce nella cultura antifascista”.

Nel documento si legge che “dopo il 1924, il regime fascista instaurò un sistema di governo basato sulla soppressione delle libertà fondamentali, l’eliminazione delle opposizioni e l’imposizione di leggi totalitarie, comunemente note come ‘leggi fasciste’. Furono sciolti tutti i partiti e le associazioni contrarie al regime”.

Come si apprende dal quotidiano locale il Centro, la mozione presentata e approvata dall’assise comunale nel 1924 aveva come oggetto: “Conferimento della cittadinanza onoraria a sua eccellenza Benito Mussolini”.

Dallo stesso giornale, il sindaco Di Santo fa sapere che con il gesto odierno “non si intende cancellare o riscrivere la storia, bensì compiere un atto simbolico di giustizia nei confronti di tutte le vittime del regime fascista, dei partigiani e di coloro che hanno lottato per la libertà umana. Tale gesto rappresenta anche un monito alle future generazioni, affinché gli errori del passato non siano mai più ripetuti e si continui a promuovere una cultura basata su valori universali di pace”.

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