Riabilitazione territoriale inadeguata a L’Aquila, l’opposizione in Comune: “Grandi disagi tra le fasce più deboli”

21 Febbraio 2025
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Le problematiche del servizio sanitario aquilano infuocano la seduta della terza Commissione consiliare del Comune dell’Aquila

L’AQUILA – Accesissimo il dibattito sulle problematiche della sanità aquilana durante la seduta della terza Commissione consiliare del Comune dell’Aquila.

Ad infuocare gli animi sono le numerose criticità emerse nell’ultimo anno in merito al servizio sanitario del capoluogo abruzzese. In particolare, si è discusso della condizione in cui verte la sede della riabilitazione territoriale, da novembre 2024 situata presso i locali dell’ex G8, all’Ospedale San Salvatore e del servizio di aborto farmacologico.

Riguardo la questione degli avvisi di pagamento in relazione alla mancata disdetta di vecchie prestazioni sanitarie, invece, i consiglieri comunali all’opposizione hanno dichiarato: “Stanno creando disagi significativi soprattutto tra le fasce più deboli della popolazione”.

Come spiegano in una nota i consiglieri comunali di opposizione Simona Giannangeli, Stefania Pezzopane, Stefano Albano, Paolo Romano, Lorenzo Rotellini, Enrico Verini, Gianni Padovani, Alessandro Tomassoni ed Elia Serpetti, “questo spazio, in origine destinato alla terapia sub-intensiva nel post-sisma e durante il Covid, si è rivelato del tutto inadeguato ad accogliere i pazienti, in particolare quelli con disabilità”.

Durante la seduta è stato inoltre fatto presente che “persone in carrozzina che rischiano di cadere sulla rampa d’accesso non a norma, caregiver impossibilitati ad accompagnare i propri cari in sicurezza, spazi angusti che rendono impossibile la conservazione degli ausili posturali, stanze condivise che compromettono la qualità delle terapie neuro-cognitive e illuminazione inadeguata che crea disagi ai pazienti più sensibili, specialmente ai bambini”.

E si legge nella missiva dei consiglieri: “Ci sono ancora letti, macchinari salvavita e tubi dal precedente utilizzo, che si vorrebbero coprire con dei quadri. A questo si aggiunge la cronica mancanza di fisioterapisti, logopedisti e psicomotricisti”.

E aggiungono: “A fronte di questa situazione, la Asl continua a parlare di una sistemazione provvisoria, ed il Comune non dà disponibilità. Anzi si sono beccati tra loro il dirigente Asl Alfonso Mascitelli, con l’assessore Manuela Tursini e il consigliere Davide Ferella”.

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