Ferri dichiara di non condividere le decisioni del “cerchio magico” dell’amministrazione, Di Gianvittorio lo rimprovera per il suo scarso operato
NOTARESCO – Il consigliere comunale Gianluigi Ferri ha annunciato le proprie dimissioni, motivandole con profonde divergenze rispetto alle scelte della maggioranza. In una lettera alla cittadinanza, Ferri ha spiegato di non condividere molte decisioni prese da quello che ha definito “cerchio magico” dell’amministrazione, sottolineando che il suo modo di pensare e operare è distante dai valori da lui ritenuti fondamentali. Ha inoltre lamentato una mancata partecipazione ai processi decisionali durante i due anni di amministrazione, evidenziando come raramente sia stato coinvolto nelle scelte che avrebbero dovuto riguardare la comunità.
Pur rassegnando le dimissioni, Ferri ha precisato che la sua uscita non avrà conseguenze sulla stabilità dell’amministrazione, che rimarrà in carica fino al termine del mandato. Ha poi ringraziato le 187 persone che gli hanno accordato la loro fiducia nelle elezioni del maggio 2023, augurando un buon lavoro alla maggioranza e al consigliere che prenderà il suo posto.
L’annuncio ha suscitato la reazione immediata del sindaco di Notaresco, Tony Di Gianvittorio, che ha espresso stupore per la decisione di Ferri, definendola priva di motivazioni concrete. Il primo cittadino ha respinto le critiche, affermando che l’ormai ex consigliere è sempre stato coinvolto nelle scelte amministrative e ha ricoperto ruoli di rilievo con deleghe importanti, tra cui Salute, Politiche Giovanili, Aziende e Partecipazioni Comunali, Ricerca e Innovazione, Politiche Comunitarie e Diritti degli Animali.
Di Gianvittorio ha poi evidenziato un presunto scarso impegno di Ferri nelle attività affidategli, citando in particolare la questione dei vaccini per gli anziani, la gestione dei totem digitali informativi e il progetto “Comune Cardioprotetto”, per il quale è stato necessario l’intervento diretto del sindaco per portarlo a termine. Secondo il primo cittadino, le dimissioni di Ferri “non trovano nessun appiglio di verità” e risultano accompagnate da dichiarazioni denigratorie e diffamatorie nei confronti dell’amministrazione.