Camilla Spezza, ventenne dell’Aquila, tra i più giovani laureati d’Italia

21 Febbraio 2025
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Camilla Spezza, tra i più giovani laureati d’Italia, è dell’Aquila e ha studiato anche presso il Liceo Classico Domenico Cotugno

L’AQUILA – È aquilana la più giovane laureata d’Italia. A soli 20 anni, Camilla Spezza ha conseguito la laurea triennale in Filosofia con la votazione di 110 con lode con una tesi su “Thaumazein, thinking, pluralità. Filosofia e politica nella riflessione di Hannah Arendt”, presso l’Università di Pisa.

Oltre al diploma di maturità classica al Liceo Domenico Cotugno dell’Aquila, la giovanissima ha completato gli studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e, da ultimo, presso l’Università di Pisa. Ad oggi, Spezza è l’unica ‘laureata prodigio’ ad aver frequentato anche l’intero ciclo di istruzione scolastica liceale, ed è già tutor d’aula del Corso di formazione internazionale di Publica, la Scuola Anci per Giovani Amministratori.

La Scuola Normale Superiore di Pisa, lo ricordiamo, è accessibile esclusivamente a seguito di una rigida selezione nazionale ed è noto per essere uno degli enti d’istruzione universitaria più prestigiosi al mondo.

“Continuerò gli studi alla magistrale, voglio conseguire un dottorato, il mio interesse principale è la carriera accademica – ha dichiarato ai microfoni della stampa Camilla – ma ovviamente sono aperta anche ad altre prospettive. A Pisa mi trovo molto bene, io studio con grande piacere ma il messaggio che voglio dare è che bisogna seguire le proprie passioni e dare il proprio contributo seguendo le proprie inclinazioni, non è la retorica del merito che voglio promuovere. Ognuno ha i suoi tempi, che vanno rispettati”.

Tra i successi della ventenne aquilana, spiccano il Premio Asimov Giovani per l’editoria scientifica divulgativa 2020 e, nel 2023, il Torneo di dibattito della Rete italiana degli allievi delle Scuole e degli Istituti superiori universitari (RIASISSU), vinto insieme alla squadra della Normale. Spezza ha inoltregià realizzato due pubblicazioni per la Treccani.

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