Giulia Gaggi, ricercatrice della “d’Annunzio”, vince il bando “Fondo Italiano per la Scienza” con il progetto DEFENSE

20 Febbraio 2025
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Il Progetto DEFENSE, finanziato dal MUR e della durata di tre anni, utilizzerà modelli di cellule staminali, le unità fondamentali da cui si sviluppa l’embrione

CHIETI – La dottoressa Giulia Gaggi, talentuosa ricercatrice dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha conquistato il prestigioso bando “Fondo Italiano per la Scienza”, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), con il Progetto DEFENSE. Il progetto ha ottenuto un finanziamento di circa 1.324.000 euro.

La dottoressa Gaggi, che lavora presso il “Reprogramming e Cell Differentiation Lab” del CAST della “d’Annunzio” sotto la guida delle professoresse Angela Di Baldassarre e Barbara Ghinassi, condurrà ricerche sull’impatto degli interferenti endocrini sullo sviluppo cerebrale. Gli interferenti endocrini sono sostanze chimiche presenti in materiali di uso quotidiano, come le plastiche alimentari, che possono attraversare la placenta e raggiungere il feto in via di sviluppo. Questi composti potrebbero alterare il normale processo di sviluppo del sistema nervoso, con conseguenze potenziali a breve e lungo termine sulla salute del bambino.

Il Progetto DEFENSE, finanziato dal MUR e della durata di tre anni, utilizzerà modelli di cellule staminali, le unità fondamentali da cui si sviluppa l’embrione. Questi modelli permetteranno di comprendere i meccanismi biologici attraverso cui l’esposizione prenatale agli interferenti endocrini potrebbe influenzare il neurosviluppo.

“Questo importante riconoscimento – sottolinea la professoressa Angela Di Baldassarre, docente di Anatomia umana presso il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento della ‘d’Annunzio’ – conferma l’eccellenza scientifica della ricerca condotta presso l’Università degli Studi ‘Gabriele d’Annunzio’ e l’attenzione che il nostro Ateneo dedica alla salute umana e ambientale, in linea con il principio ‘One Health’, che riconosce l’interconnessione tra la salute delle persone, degli animali, delle piante e dell’intero ecosistema.”

“Valutando il rischio di esposizione agli interferenti endocrini nella popolazione generale e nei gruppi più vulnerabili – aggiunge la professoressa Barbara Ghinassi, docente di Anatomia umana presso il Dipartimento di Tecnologie innovative in Medicina & Odontoiatria della “d’Annunzio – come donne in gravidanza e neonati, il progetto DEFENSE potrà avere un impatto significativo non solo per la salute pubblica ma anche per la tutela ambientale e la regolamentazione delle sostanze chimiche.”

Questo progetto promette di portare importanti contributi alla conoscenza scientifica e alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente, confermando il ruolo di eccellenza dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” nel panorama della ricerca.

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