A Pescara il COC riceve 60 richieste di intervento, tutte evase entro l’una di notte e la città torna alla normalità
PESCARA – Pescara torna alla normalità. Dopo l’evasione di tutte le richieste di intervento, pervenute nella giornata di ieri a causa del violento nubifragio che ha colpito l’Abruzzo, il Comune ha chiuso il Centro operativo comunale (COC) nella notte, all’una. Ieri pomeriggio, a Pescara, in circa tre ore, il COC ha ricevuto una sessantina di richieste per allagamenti stradali, interruzioni di corrente e altri servizi. Sette le idrovore impegnate, con il supporto di volontari provenienti dalle associazioni Val Pescara, Anc Pescara e Chieti, e Aquile del parco di Città Sant’Angelo.
In azione anche due squadre del gruppo comunale di Pescara e una di Volontari senza frontiere. Per i blackout in via Valignani, via Carabba e via Roma è stata allertata l’Enel. Anche Vigili del fuoco, aziende di servizi (Ambiente Spa, Pescara Energia, Pescara Multiservice, Aca) e amministratori locali sono intervenuti nelle operazioni. Il sindaco Masci ha criticato le polemiche sui social, lodando invece chi ha lavorato sul campo.
Intorno alle 20 di ieri sera, con l’impiego di circa 45 addetti di Ambiente, per la pulizia stradale, e degli agenti di Polizia Locale, alcune vie, tra cui via Ravenna, via Conte di Ruvo, strada Comunale Piana (da via Enzo Tortora fino a via Rio Sparto) erano già tornate transitabili. Gli interventi sono continuati anche nella notte, dove 50 lavoratori hanno consentito l’attività drenante dei tombini, da ispezionare e ripulire. Non tutti i tombini ieri hanno assorbito l’acqua piovana, perché la rete non era più nelle condizioni di farlo.
Alle 22, quasi tutte le strade allagate sono tornate transitabili e hanno riaperto al traffico, come anche le golene, immediatamente chiuse nel corso dei primi allagamenti. Nelle ore successive, risolte le criticità nella zona sud, in particolare via Socrate, via dei Pretuzi e via dei Peligni, il COC è stato chiuso.
