Il Rettore Alesse condanna l’atto vandalico e ribadisce l’impegno dell’ateneo contro ogni tipo di discriminazione
L’AQUILA – L’Università dell’Aquila ha sporto denuncia contro ignoti dopo il ritrovamento di una scritta omofoba e violenta sulle pareti del quarto piano del Dipartimento di Scienze Umane. L’atto vandalico, scoperto a breve distanza dalla Giornata della Memoria, è stato fermamente condannato dal rettore Edoardo Alesse, che ha sottolineato la gravità del gesto.
“La scritta omofoba imbratta non solo le pareti del nostro ateneo, ma soprattutto la memoria delle persone omosessuali perseguitate nei campi di concentramento nazisti,” ha dichiarato il rettore Alesse. “Un gesto inqualificabile, reso ancora più odioso dalla sua tempistica. Simili fatti non si erano mai verificati nei nostri spazi e sono destinati a rimanere isolati in un ateneo inclusivo e impegnato nella promozione della cultura contro ogni forma di discriminazione.”
Anche Francesca Caroccia, Referente di Ateneo per l’Uguaglianza e le Pari Opportunità, e Silvia Nanni, presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università, hanno espresso la loro condanna. “La scritta omofoba richiama uno dei momenti più bui della nostra storia. È un episodio grave che offende l’intera comunità accademica e che non può essere sottovalutato né considerato una semplice bravata superficiale,” ha affermato Nanni. “L’Università dell’Aquila è un luogo di cultura e inclusione: condanniamo con fermezza quanto accaduto e rinnoviamo il nostro impegno a lavorare quotidianamente perché non si ripeta mai più.”
L’Unione degli Universitari ha contattato i tecnici di Biblos per rimuovere la scritta, precisando in una nota che “l’ateneo non può essere luogo di discriminazione”. Effettuati i rilievi da parte dell’autorità giudiziaria, la scritta sarà rimossa al più presto.