Morte Andrea Prospero, ancora tanti dubbi: attesa per gli esiti tossicologici e analisi dei cellulari

8 Febbraio 2025
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Andrea Prospero

Le indagini coordinate dalla Procura di Perugia non escludono alcuna ipotesi, dal malore all’assunzione volontaria di farmaci

LANCIANO – La morte di Andrea Prospero, 19enne rinvenuto senza vita a Perugia, è ancora avvolta nel mistero. Ci vorrà almeno un’altra settimana per ottenere i risultati degli esami tossicologici e le prime informazioni sui cinque cellulari e oltre 40 SIM trovate nel monolocale di Perugia dove è stato rinvenuto il corpo. Le indagini coordinate dalla Procura di Perugia non escludono alcuna ipotesi, dal malore all’assunzione volontaria di farmaci.

Restano da analizzare gli esami tossicologici per confermare l’eventuale assunzione di farmaci e la loro quantità. Accanto al corpo sono stati rinvenuti blister vuoti di benzodiazepine e oppiacei, ma solo le analisi potranno chiarire se il decesso sia avvenuto per un malore improvviso o per un gesto volontario. Si attende anche la determinazione esatta dell’orario della morte, che secondo le prime valutazioni risalirebbe al 24 gennaio, intorno alle 23.

Tra gli elementi al vaglio degli investigatori c’è una carta di credito ritrovata nel water del bagno del b&b, insieme a uno dei cellulari. La carta risulta intestata a un giovane ligure incensurato, che verrà ascoltato dagli inquirenti per chiarire se l’abbia smarrita o se abbia avuto contatti con Prospero. Un’altra carta, trovata dalla sorella gemella del ragazzo e consegnata alla polizia, è risultata intestata a uno straniero non censito. Si indaga anche sui pagamenti relativi al monolocale affittato da Andrea l’8 gennaio fino al 31 dello stesso mese e successivamente prorogato fino al 20 febbraio, senza che la famiglia ne fosse a conoscenza.

La polizia postale sta ultimando l’acquisizione dei dati contenuti nei cellulari e nelle SIM trovate nel monolocale. Da lunedì inizierà l’esame dettagliato del materiale, che potrebbe fornire elementi utili alle indagini. Il computer portatile del giovane, invece, risulta danneggiato. Gli avvocati Carlo Pacelli e Francesco Mangano ribadiscono che, per un ragazzo che studiava Informatica, possedere più dispositivi non è insolito. Tuttavia, la famiglia vuole risposte e teme che Andrea possa essere stato manipolato o indotto a compiere azioni inconsapevoli.

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