Forza Italia L’Aquila, il caso Tursini infiamma lo scontro, vertici nazionali al lavoro per ricomporre frattura

7 Febbraio 2025
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Sullo sfondo, l’accesa querelle  tra il vice coordinatore provinciale di FI, De Matteis e l’assessore regionale Santangelo, invitato più volte, con il placet del coordinatore regionale, Nazario Pagano, a rinunciare al ruolo di presidente del Consiglio comunale dell’Aquila

L’AQUILA – È scontro al calor bianco tra le anime di Forza Italia dopo il licenziamento da parte della Asl 1 di Manuela Tursini, che aveva rinunciato a un incarico dirigenziale per rimanere nella Giunta guidata dal sindaco Pierluigi Biondi. Sullo sfondo, l’annosa querelle tra il vice coordinatore provinciale di Forza Italia, Giorgio De Matteis e l’assessore regionale Roberto Santangelo, invitato più volte da De Matteis, con il beneplacito del coordinatore regionale del partito, Nazario Pagano, a rinunciare al ruolo di presidente del Consiglio comunale dell’Aquila per una questione di “opportunità” e a sciogliere la sua civica L’Aquila Futura per confluire in Forza Italia. Lista peraltro sciolta senza il placet dello stesso Santangelo dopo che i due consiglieri comunali eletti nella sua civica, ovvero Laura Cococcetta e Guglielmo Santella, decisero di passare, armi e bagagli, in Forza Italia.

Una lotta intestina, dunque, per ridisegnare gli equilibri del partito aquilano che si allarga a macchia d’olio e che potrebbe coinvolgere direttamente i vertici nazionali forzisti per cercare una sintesi tra le posizioni dell’assessore regionale e presidente del Consiglio comunale e i coordinatori degli azzurri in provincia dell’Aquila.  Eventualità che nasce dal disinteresse del coordinatore regionale Nazario Pagano, finora rimasto in disparte senza prendere una posizione ufficiale nella disputa.

Una vicenda, quella dell’assessore al Sociale Tursini, nella quale gioca un ruolo di primo piano proprio il sindaco Biondi che, d’intesa con De Matteis, avrebbe condotto Tursini nelle fila di Forza Italia. Mentre Santangelo, al contrario, le avrebbe chiesto le dimissioni da assessore, invitandola a concentrarsi sul posto di dirigente Asl.

Ad alimentare polemiche e sospetti erano state le dichiarazioni del presidente della Commissione Vigilanza, Sandro Mariani, esponente del Partito democratico. Dopo aver inoltrato una richiesta di accesso agli atti alla Asl 1 di Avezzano, L’Aquila e Sulmona “per fare chiarezza sulle modalità di assunzione”, Mariani aveva rivelato, in un’intervista a Newstown, che anche esponenti della maggioranza di centrodestra lo avevano sollecitato ad intervenire sulla vicenda.

Dichiarazioni che hanno innescato una immediata replica degli esponenti forzisti nei confronti dello stesso Mariani al quale hanno chiesto di rivelare i nomi. “Abbiamo assistito in questi giorni – scrivono Gabriele De Angelis segretario provinciale FI, Stefano Morelli, segretario comunale e Paolo Federico, responsabile regionale dei dipartimenti – ad un protagonismo mediatico da parte del consigliere regionale Mariani del PD, in merito alla vicenda dell’assessore Manuela Tursini. Vicenda che dal punto di vista giuslavoristico ha molte ombre, per usare un eufemismo. Manuela Tursini, aveva comunicato alla Asl 1  la sua condizione di assessore mesi prima della firma del contratto e una volta firmato aveva inoltrato formale richiesta di aspettativa non retribuita, secondo quanto stabilito dall’articolo 51 della Costituzione e meglio specificato all’articolo 81 del Tuel. Ricordo che tale richiesta ha carattere ‘potestativo’ e quindi non rifiutabile dall’ente a cui viene inoltrata, come invece ha fatto la Asl 1.  Ciò nonostante l’ente ha intrapreso una strada che verrà certamente discussa nelle sedi più opportune”.   

“Tornando al buon Mariani  – aggiungono – che così solertemente ha convocato una commissione di vigilanza regionale sul tema, viene da chiedersi come mai tale solerzia e sensibilità non siano state usate con simili casi già verificatisi  nella Asl 1 in passato. Due pesi e due misure che fanno pensare. Mariani ieri, erigendosi a paladino della trasparenza, ha rilasciato dichiarazioni a mezzo stampa, giudicando un caso senza aver letto le carte (l’accesso agli atti non è stato formalizzato) e ha parlato di una sollecitazione da parte di esponenti del centrodestra per fare chiarezza sulla vicenda. A questo punto chiediamo formalmente al paladino della trasparenza di fare i nomi degli esponenti del centrodestra che lo hanno sollecitato e con la stessa solerzia con cui ha rilasciato il suo giudizio dica chi sono”.

Non si è fatta attendere la replica di Mariani che in una nota ha ironizzato sulle crepe all’interno del partito forzista dichiarando di voler rivelare i nomi solo al sindaco Pierluigi Biondi.

“Forza Italia L’Aquila mette a nudo le spaccature del centrodestra al Comune, che si ripercuotono su tutto il governo regionale” ha dichiarato, specificando: “in merito alla richiesta di rendere noti i ‘mandanti’ di questo approfondimento che ho posto in essere, si tratta di informazioni che sono intenzionato a dare esclusivamente al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, qualora si degnerà di rivolgersi al presidente della Vigilanza, poiché gli riconosco il ruolo di capo del governo ombra della regione che ha sede nel capoluogo. Ringrazio Forza Italia L’Aquila per il suo comunicato che, prima ancora di ribattere alle mie dichiarazioni in merito all’annullamento per incompatibilità dell’assunzione a Dirigente dell’Assessore Manuela Tursini alla Asl1, ha di fatto cristallizzato la situazione di profonda spaccatura che regna nel centrodestra che guida da quasi otto anni il capoluogo regionale e che, ovviamente, si riverbera anche su tutto il governo della Regione Abruzzo. In un passaggio della loro nota – aggiunge – mi esortano ad applicare lo stesso ‘metro di giudizio’ anche su altri casi analoghi; mi corre quindi l’obbligo di ricordare loro che quello della Tursini non è il primo caso di incompatibilità di ruolo che viene portato in Vigilanza: ci sono state infatti altre situazioni di soggetti che ricoprono più cariche all’interno di enti e società legate alla Regione Abruzzo e ve ne saranno certamente altri visto che ci sono numerosi casi già oggetto di approfondimento istruttorio e che riguardano, senza distinzione alcuna, tutte le compagini politiche. A questo punto però una domanda mi sorge spontanea: se tutto questo bailamme è stato causato da un semplice accesso agli atti, perché ad oggi solo questo ho fatto nei confronti della Asl1, significa che sulla querelle Tursini c’è ancora molto da sviscerare, pertanto la vicenda sarà oggetto di approfondimento da parte della Vigilanza nelle prossime settimane”.

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