Varato il piano integrato per osteoporosi e fratture ossee: tutti gli ospedali con pronto soccorso avranno un team dedicato

5 Febbraio 2025
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Un documento innovativo che delinea in modo dettagliato le responsabilità e le terapie specifiche, adottando un approccio uniforme che va dal pronto soccorso al medico di famiglia, attraverso tutta la rete ospedaliera abruzzese

L’AQUILA – L’Agenzia Sanitaria Regionale (Asr) dell’Abruzzo, guidata dal medico Pierluigi Cosenza, ha approvato il nuovo Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per la gestione integrata della fragilità ossea. Un documento innovativo che delinea in modo dettagliato le responsabilità e le terapie specifiche, adottando un approccio uniforme che va dal pronto soccorso al medico di famiglia, attraverso tutta la rete ospedaliera abruzzese.

Il Pdta mira a migliorare l’assistenza ai pazienti affetti da fratture da fragilità e osteoporosi, patologie che colpiscono principalmente gli anziani. “Si tratta di una misura molto importante perché riguarda in particolare la popolazione anziana e quindi fragile,” spiega Cosenza. “Questo strumento organizzativo norma tutto il percorso di interventi ed è raccomandato ai sistemi sanitari regionali dal Ministero della Salute.”

Entro 30 giorni dall’approvazione da parte della Giunta, ogni Asl dovrà recepire il Pdta e, successivamente, avrà 60 giorni per mettere a punto il relativo protocollo clinico organizzativo aziendale. Tutti gli ospedali con pronto soccorso attiveranno un team ospedaliero per le fratture da fragilità (Team FF), gestito da specialisti in ortopedia e traumatologia, supportati da esperti di diverse discipline. Inoltre, presso ogni Asl verrà istituito un Centro Specialistico Ospedaliero (CSO) di Osteoporosi e Fratture da Fragilità, che sarà multidisciplinare e multiprofessionale.

Il piano prevede percorsi preferenziali per gli interventi chirurgici necessari entro 24-48 ore, con un approccio multidisciplinare che favorisce una rapida riabilitazione pre-operatoria.

La realizzazione del Pdta è stata coordinata da un gruppo tecnico di lavoro, comprendente professionisti come la professoressa Paola Cipriani della Asl dell’Aquila, il dottor Angelo D’Annibale della Asl di Chieti, il dottor Piero Brandimarte della Asl di Pescara, il dottor Remo Goderecci per la Asl di Teramo, la professoressa Lia Ginaldi, referente regionale Medicina di Genere, e il dottor Walter Palumbo, referente dei medici di medicina generale.

Le fratture da fragilità ossea, spesso indotte da traumi minori, rappresentano un rischio significativo per gli anziani, soprattutto per coloro che risultano affetti da osteoporosi. Con l’aumento dell’invecchiamento demografico, l’Italia deve affrontare sfide crescenti. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, entro il 2050, il 35% della popolazione italiana avrà 65 anni o più. Definire un efficace Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione della fragilità ossea è quindi cruciale per garantire cure omogenee, condivise e altamente integrate per i pazienti e le loro famiglie.

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