Il vice presidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli ha presentato un dossier sui limiti e le criticità dei tre Pronto Soccorso nel pescarese
PESCARA – Questa mattina, davanti al Pronto Soccorso di Pescara, il vice presidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli (PD), insieme ai due consiglieri dem comunali, Michela Di Stefano e Piero Giampietro, ha denunciato le difficoltà relative agli accessi e alla carenza di medici nei Pronto Soccorso di Pescara, Popoli e Penne, puntato il dito contro la gestione del presidente Marco Marsilio e dell’assessore alla Sanità Nicoletta Verì.
«Oggi presentiamo un dossier – afferma Blasioli – che sarà al centro di molte conferenze, perché è un argomento che non si può esaurire in una sola puntata, con cui sottolineiamo che il problema non è il Pronto Soccorso, ma è sul Pronto Soccorso che si ripercuotono tutti i problemi che ci sono al livello organizzativo nella nostra sanità». Nota dolente è quella relativa agli accessi nei tre Pronto Soccorso, sempre molto alti: «questa situazione è davvero difficile nel 2025, ci sono state 91 persone ieri sera nel Pronto Soccorso di Pescara, e il 27 dicembre tra i tre Pronto Soccorso erano addirittura 160. Persone ammassate che stanno su barelle, senza un testaletto che indica la terapia, senza un campanello per chiamare, con un solo bagno, senza privacy, senza ossigeno».
«Noi lo vogliamo fare anche in maniera costruttiva – continua Blasioli –, per esempio negli ultimi due anni è aumentato il numero di accesso nei Pronto Soccorso di Popoli e Penne che da 5.000 sono passati a 16.000 e 15.000 aiutando così a smaltire l’affollamento di Pescara». Oltretutto il vice presidente ravvisa la carenza di personale medico, rispetto a un’affluenza così elevata dei due presidi nella provincia: in particolare il Pronto Soccorso di Popoli ha tre medici, mentre quello di Penne 5. E a questo proposito chiede all’amministrazione regionale, «cosa aspettano a pubblicare bandi per medici di medicina d’urgenza a tempo indeterminato? In sei anni non è stato ancora fatto», conclude.