Qualità dell’aria, nel report Mal’Aria di Legambiente Pescara sorvegliata speciale

4 Febbraio 2025
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Con i parametri vigenti, nessuna città italiana supera i limiti di legge per le medie annuali di PM10, le cosiddette polveri sottili, e per il biossido di azoto. Tuttavia, la situazione cambierà radicalmente con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, prevista per il 1° gennaio 2030.

PESCARA – Il capoluogo adriatico si conferma la città più inquinata d’Abruzzo, con livelli di biossido di azoto (NO₂) tra i più alti del Paese. È quanto emerge dal rapporto “Mal’Aria di città 2025” di Legambiente, che mette nero su bianco una realtà preoccupante per la salute pubblica. A fare da contraltare è L’Aquila, dove la qualità dell’aria si attesta tra le migliori d’Italia.

Il rapporto dell’associazione ambientalista conferma che nessuna città italiana, con i parametri vigenti, supera i limiti di legge per le medie annuali di PM10, le cosiddette polveri sottili, e per il biossido di azoto. Tuttavia, la situazione cambierà radicalmente con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, prevista per il 1° gennaio 2030.

Per il PM10, il nuovo limite sarà fissato a 20 microgrammi per metro cubo, e solo 28 capoluoghi su 98 riuscirebbero a rispettarlo con i livelli attuali. Questo significa che ben 70 città risulterebbero fuorilegge, con le situazioni più critiche registrate a Verona, Cremona, Padova, Catania, Milano, Vicenza, Rovigo e Palermo, dove le concentrazioni dovrebbero essere ridotte tra il 28% e il 39% per rientrare nei parametri.

Non va meglio per il biossido di azoto (NO₂): già oggi, 44 città su 98, tra cui il capoluogo adriatico, superano il nuovo valore limite di 20 microgrammi per metro cubo. Le criticità maggiori si riscontrano a Napoli, Palermo, Milano e Como, dove sarebbero necessarie riduzioni comprese tra il 40% e il 50% per evitare il mancato rispetto della normativa.

“Con soli cinque anni davanti a noi per adeguarci ai nuovi limiti europei al 2030, dobbiamo accelerare drasticamente il passo”, dichiara Silvia Tauro, presidente di Legambiente Abruzzo. “È una sfida che parte dalle città ma richiede il coinvolgimento di regioni e governo, in un approccio integrato tra politiche del clima, della qualità dell’aria e dell’energia. Alla luce degli standard dell’OMS – continua la presidente regionale di Legambiente – che suggeriscono valori limite molto più stringenti rispetto a quelli di legge attuali e che rappresentano il vero obiettivo per salvaguardare la salute delle persone, la situazione diventa ancora più critica: il 97% delle città monitorate supera i limiti dell’OMS per il PM10 e il 95% quelli per l’NO2. L’inquinamento atmosferico, infatti – conclude – è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 morti premature solo in Italia”.

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