Tiboni: “Nessuna rottura istituzionale, tagli inaspettati ai fondi e un appello al rispetto per tutelare un’eccellenza culturale italiana”
PESCARA – Arrivata la risposta dell’avv. Carla Tiboni, presidente dei Premi Internazionali Flaiano, indirizzata al sindaco di Pescara Carlo Masci, anche in questo caso con una lettera, in cui Tiboni replica alle recenti dichiarazioni del sindaco Masci, ritenute “aggressive e piene di inesattezze”, denunciando anche tagli ai finanziamenti e rettificando quanto attribuito alla sua gestione e alla manifestazione culturale. La presidente chiarisce sin da subito che il suo ruolo non è frutto di una successione automatica, ma di una scelta condivisa del Consiglio d’Amministrazione, che il 6 febbraio 2016, l’ha eletta all’unanimità.
Tiboni tocca il tasto dolente dei finanziamenti, ricordando al sindaco che qualche mese fa, a novembre, in Commissione Cultura aveva ricevuto l’appoggio bipartisan dei consiglieri comunali ad aumentare il contributo (arrivando anche a 70mila euro) da parte del Comune. Ma, il DUP approvato a dicembre, fa notare la presidente, “conteneva inspiegabilmente il taglio ai finanziamenti per il Flaiano di 30.000 euro”, una decisione che ha suscitato sorpresa e amarezza, non solo nell’Associazione ma anche tra i consiglieri comunali. La presidente precisa inoltre che i contributi comunali e regionali sono sempre stati distinti e mai sommati, come invece lasciato intendere e smentisce anche le affermazioni del Sindaco secondo cui il Comune si sarebbe accollato integralmente i costi della manifestazione in Piazza Salotto. Spiega, infatti, che l’Associazione Flaiano aveva già stipulato un contratto con l’Ente Manifestazioni Pescaresi, versando una caparra, e che successivamente ha dovuto affrontare spese ulteriori pari a 28mila euro. Una situazione resa più complicata dalla chiusura per inagibilità del Teatro d’Annunzio nel 2024.
All’accusa del sindaco di trattare i Premi come un “pacco postale”, Tiboni risponde che “sono la punta di diamante della cultura abruzzese” e chiarisce anche che il marchio dei Premi è regolarmente registrato e di esclusiva proprietà dell’Associazione Flaiano, per cui l’evento può essere fatto altrove. La presidente Tiboni chiude la lettera con una frase lapidaria: “Io non posso insegnare nulla a Lei, ma certamente Lei non può insegnare altrettanto nulla a me”. Una vicenda questa, che, per ora, lascia aperto il dibattito sulla tutela e sul futuro di uno degli eventi culturali più importanti d’Italia.