Porti: aumenta il traffico merci a Ortona, su Vasto pesa la crisi dell’automotive

28 Gennaio 2025
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L’Assessore regionale alle attività produttive, Tiziana Magnacca, commenta i dati diffusi dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale

ORTONA – “Riteniamo che possa essere ulteriormente incrementato il sistema portuale abruzzese per il movimento delle merci, sfruttando la cosiddetta autostrada del mare. I dati del 2024, diffusi dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, relativi alla provincia di Chieti, e in particolare ai porti di Ortona e Vasto, hanno registrato un incremento di poco inferiore alle 12 mila tonnellate rispetto all’anno precedente,” ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca.

Nel dettaglio, il porto di Ortona ha concluso il 2024 con una movimentazione merci di 1.274.450 tonnellate, segnando una crescita dell’8% rispetto al 2023, quando erano 1.179.303 tonnellate. L’andamento positivo è stato influenzato dal buon risultato delle rinfuse, cresciute del 13% da 748.719 tonnellate del 2023 a 849.532 tonnellate, principalmente grazie allo sbarco di cereali e prodotti metallurgici. Le rinfuse liquide, invece, hanno subito un lieve calo dell’1%. Il traffico crocieristico ha registrato una crescita del 46,9%, con 686 transiti, culminando con l’ultimo attracco a novembre della nave Artemis.

D’altro canto, il porto di Vasto ha movimentato 489.445 tonnellate di merci nel 2024, rispetto alle 572.810 tonnellate del 2023, segnando un decremento del 15%. Questo calo ha interessato sia l’importazione di rinfuse liquide, in particolare prodotti petroliferi raffinati, scesi del 36%, sia la movimentazione di merci solide, diminuita del 14%, a causa delle minori importazioni di prodotti alimentari, materie plastiche e altre tipologie merceologiche. Inoltre, da agosto si è interrotto l’export di veicoli nuovi, con un calo del 61%.

“Questi dati riflettono purtroppo la crisi in corso dell’Automotive,” ha concluso l’assessore Magnacca, “e evidenziano anche la necessità di espandere lo scalo portuale, così da poter diversificare le tipologie di traffico e le quantità di merci movimentate.”

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