Premi Flaiano, Masci invia una lettera a Tiboni: “Coglie l’occasione per attaccare l’amministrazione”

27 Gennaio 2025
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Sindaco Masci: “Amarezza per la mancanza di comunicazione”. Intanto Teramo, Vasto e Montesilvano si fanno avanti

PESCARA – Mentre vari comuni, tra cui anche Teramo, Vasto e Montesilvano, avanzano la propria candidatura per ospitare la 52° edizione dei Premi Internazionali Flaiano, questa mattina il sindaco di Pescara Carlo Masci ha espresso, in una lettera indirizzata all’avv. Carla Tiboni, un sentimento di “amarezza” per le parole rilasciate alla stampa riguardo al trasferimento dei Premi fuori dalla città, precisando l’assenza di comunicazioni con il Comune. «Continuo a leggere e ascoltare – scrive Masci – le Sue dichiarazioni alla stampa in merito al futuro dei Premi Flaiano fuori da Pescara e lo faccio con grande amarezza, generata dalla mancanza di comunicazioni ufficiali pervenute al Comune».

Il primo cittadino ha sottolineato l’impegno economico significativo della sua amministrazione nei confronti dei Premi. Per il 2025, si legge nella lettera, il Comune e la Regione hanno stanziato 80mila euro sotto la voce contributi, una cifra superiore rispetto all’anno precedente. Inoltre, il Comune si è fatto carico di spese aggiuntive, come l’allestimento del palco e le difficoltà dovute alla chiusura del Teatro d’Annunzio nel 2024, offrendo rassicurazioni immediate agli organizzatori. Nonostante questo supporto, il sindaco lamenta: «Lei coglie nuovamente l’occasione per attaccare l’Amministrazione attraverso la stampa e formulare la sua ormai consueta minaccia di portare i Premi via da Pescara».

La lettera critica il comportamento dell’organizzazione dei Premi che interpreta ogni imprevisto come un «tentativo di boicottaggio ordito da nemici inesistenti» e di considerare Flaiano come un monopolio privato. Il disappunto nasce anche dall’affermazione di Tiboni di spostare il Premio nel comune che offrirà maggiori contributi: «Questa migrazione sarà temporanea – ha aggiunto Masci –, solo per un anno, per poi tornare qui, e comunque la sede sarà definita in base al miglior offerente. E così, via via che passano i giorni, intravediamo un Flaiano in versione mercenario, un businessman che migra verso lidi più vantaggiosi, vittima di una sorta di asta che non ha nulla di culturale». 

A questo proposito Masci scrive: «Lo spaccato che si va configurando è quello di un soggetto privato che, ritenendo di detenere per diritto di successione il monopolio esclusivo della figura di Flaiano, pensa di poterne disporre al punto tale da far migrare Flaiano fuori da Pescara», ribadendo il profondo legame culturale tra Flaiano e la città di Pescara e respingendo l’idea che i Premi possano essere trattati come un “pacco postale”. «Flaiano, come d’Annunzio, rimarranno indissolubilmente legati alla città che li ha visti nascere», afferma il sindaco, confermando la disponibilità del Comune e della Regione a continuare a finanziare i Premi, ma anche la necessità di promuovere altre iniziative culturali innovative, che portino “nuova linfa ed energia positiva” alla città.

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