Sono circa 200 in Abruzzo, 1500 in tutta Italia: si apprestano a scendere in piazza martedì 28 gennaio
TERAMO – Prosegue il malcontento di fonici, stenotipisti, trascrittori forensi, circa 1500 in Italia, che si apprestano a scendere in piazza martedì 28 gennaio a Roma in uno sciopero nazionale per chiedere ancora certezze e risposte concrete dal ministero della Giustizia sulla stabilizzazione della categoria e sui rischi dettati dall’introduzione di un software per l’automatizzazione delle trascrizioni degli atti giudiziari.
Dopo riunioni, sit-in, tavoli di consultazione, proteste e scioperi iniziati con l’introduzione della Riforma Cartabia, “ancora zero soluzioni concrete, anzi, un passo indietro del ministero: cosa inaccettabile” dichiara Vincenzo Quaranta, Filcams Cgil Teramo. In Abruzzo sono circa 200 i fonici, stenotipisti e trascrittori forensi.
“Dallo scorso settembre abbiamo problemi con aziende che hanno cominciato a chiedere ammortizzatori sociali. Con il Ministero si era avviata la discussione sull’assorbimento di tutti i lavoratori, ma adesso è stato fatto un passo indietro con un’eventuale possibilità di internalizzazione solo di poche unità” specifica il sindacalista. “A questo punto si continuerebbe con l’appalto, in scadenza a giugno 2025, ma rischiamo un taglio e che le aziende non ce la facciano”.
Ulteriore minaccia che incombe sulla categoria è l’automatizzazione del lavoro per mezzo di un software di trascrizione, in parte già impiegato in alcuni tribunali: “anche su questo fronte – conclude Quaranta – incombe la confusione totale: sulla gestione dei macchinari, su come, quando e da chi debbano essere utilizzati e se alcune figure professionali sono effettivamente a rischio”. Lo sciopero, indetto da Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uiltrasporti, si terrà a partire dalle 11, in piazza Cairoli, a Roma.