Fara Filiorum Petri si prepara alla magia delle farchie in onore di Sant’Antonio Abate

14 Gennaio 2025
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L’accensione dei grandi fasci di canne è prevista per giovedì 16 gennaio dalle ore 17 nel piazzale antistante la chiesa di Sant’Antonio Abate

FARA FILIORUM PETRI – La tradizione delle farchie torna ad animare il paese con i suoi spettacolari riti in onore di Sant’Antonio Abate. Nelle contrade fervono i preparativi per la celebrazione che si terrà giovedì 16 gennaio con l’accensione dei grandi fasci di canne. La cerimonia principale si svolgerà giovedì sera, quando le farchie verranno incendiate nel piazzale antistante la chiesa di Sant’Antonio Abate. L’accensione, prevista per le ore 17, sarà preceduta da una trasmissione in diretta streaming sul sito ufficiale del Comune di Fara Filiorum Petri, a partire dalle ore 14, per permettere a tutti, anche a distanza, di vivere l’atmosfera unica dell’evento.

L’usanza delle farchie affonda le radici in una leggenda che lega il paese di Fara Filiorum Petri a un miracolo attribuito a Sant’Antonio Abate. Si narra che, nel 1799, il Santo apparve ai francesi sotto forma di generale, impedendo loro di invadere il borgo. Da allora, ogni anno il paese celebra il Santo con un rituale che unisce fede, folklore e spettacolo. I protagonisti della celebrazione sono i fasci cilindrici di canne, legati con rami di salice rosso. Ogni contrada prepara la propria farchia, che il pomeriggio del 16 gennaio viene portata in processione fino al piazzale della chiesa. Qui, tra musiche e coreografie suggestive, le farchie vengono innalzate e incendiate, regalando al pubblico uno spettacolo unico nel suo genere.

Come vengono realizzate? Nei giorni che precedono la festa dedicata a Sant’Antonio Abate, ogni contrada di Fara Filiorum Petri si riunisce per un momento di lavoro collettivo e di celebrazione. Sotto la guida esperta del capofarchia, persone di tutte le età collaborano per la loro realizzazione, seguendo un rituale tramandato di generazione in generazione. La creazione delle farchie richiede un lungo lavoro che inizia mesi prima. Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, le canne vengono raccolte e lasciate essiccare in attesa del loro utilizzo l’anno successivo. A dicembre, i rami più robusti e giovani dei salici rossi vengono potati e preparati per essere utilizzati nella legatura delle canne.

Per essere considerata perfetta, una farchia deve rispettare specifici criteri tecnici come la verticalità impeccabile, nodi allineati con precisione e l’assenza di rigonfiamenti. La maestria artigianale si manifesta anche nella capacità di nascondere le giunture tra le canne sotto i nodi, conferendo alla struttura un aspetto uniforme lungo tutta la sua altezza. Una volta completata, la farchia si presenta come un fusto alto e slanciato, con un diametro di circa un metro e un’altezza di otto metri.

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