Benessere equo e sostenibile in Abruzzo: rassicuranti i dati sull’istruzione

27 Dicembre 2024
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Gli indicatori principali relativi a laureati e diplomati si attestano su livelli superiori alla media nazionale. Bassa la percentuale di Neet (coloro che non studiano né lavorano). Pescara è la migliore tra le 4 province

L’AQUILA – Il 71,2% dei residenti abruzzesi tra i 25 e i 64 anni è diplomato, il 30,4% dei giovani tra i 25 e i 39 anni ha una laurea, e solo il 12,5% dei ragazzi è Neet, ovvero non studia né lavora.

Questi dati, tratti dall’analisi del Benessere equo e sostenibile (Bes) diffusa dal Cresa sulla base di rilevazioni Istat, evidenziano un trend positivo per l’Abruzzo rispetto al resto d’Italia, soprattutto nel confronto con il Mezzogiorno.

Gli indicatori principali relativi a laureati, diplomati e Neet, infatti, si attestano su livelli superiori alla media nazionale. Anche il tasso di passaggio all’università (60,9%) e le competenze numeriche (42,1%) e alfabetiche (35,7%) si collocano su valori incoraggianti per l’Abruzzo, ben al di sopra della media delle altre regioni. Dati superiori alla media del Mezzogiorno, inoltre, in ambiti chiave come la formazione continua (9,9%) e la fruizione dei servizi comunali per l’infanzia (12,7%), benché questi parametri restino sotto il livello nazionale. La partecipazione al sistema scolastico dei bambini di 4-5 anni (96,3%) è invece superiore alla media italiana, ma inferiore a quella del Mezzogiorno.

A livello provinciale, le situazioni risultano eterogenee. Pescara emerge come la provincia con tutti gli indicatori superiori alla media regionale. Al contrario, Chieti e L’Aquila registrano rispettivamente 7 e 6 indicatori su 9 al di sotto della media nazionale. Tuttavia, anche queste province mostrano punti di forza: Chieti si distingue per la fruizione dei servizi per l’infanzia e per le competenze alfabetiche, mentre L’Aquila registra buone performance nelle competenze numeriche, nella partecipazione scolastica dei bambini di 4-5 anni e nel passaggio all’università. Teramo, invece, evidenzia difficoltà nei titoli di studio e nelle competenze alfabetiche e numeriche.

Infine, rispetto al 2019, l’Abruzzo mostra una lieve contrazione per le competenze degli studenti di terza media e la partecipazione scolastica dei bambini di 4-5 anni, con cali marcati a Chieti e meno pronunciati a Pescara e Teramo. Per gli altri indicatori, si osservano miglioramenti in linea o superiori alla media nazionale.

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