Quattro decessi in più rispetto allo scorso anno e ai due dispersi di cui da mesi non si hanno tracce, si aggiungono attualmente anche i due alpinisti romagnoli
PESCARA – È di dieci morti (+4 rispetto al 2023) e due dispersi il bilancio degli incidenti in montagna in Abruzzo nel 2024, “annus horribilis” a causa di sette incidenti e tre malori accaduti a escursionisti, turisti e cercatori di funghi. Risultano tuttora dispersi, dallo scorso settembre, un escursionista, Giorgio Lanciotti, di 35 anni, di Roseto (Teramo), scomparso sul Gran Sasso, e un fungaiolo, Italo Basilisco, 70enne di Spoltore (Pescara), scomparso sull’Altopiano del Voltigno.
La prima morte registrata quest’anno risale al 14 gennaio scorso ed è quella dell’aquilano Luca Nunzi, di 45 anni, scivolato per diversi metri a ridosso del canale Maiori, sul versante nord del monte Sirente e poi travolto da una slavina, causata con ogni probabilità dalla sua stessa caduta. L’incidente è avvenuto in zona Secinaro (L’Aquila), nei pressi della Valle Lupara, e secondo quanto riferito da uno dei soccorritori nella zona c’era l’allerta valanghe. Il 25 maggio muore per malore un uomo di 61 anni, Emilio Martorelli, di Avezzano (L’Aquila), impegnato in una escursione sul Monte Velino insieme ad un amico sul sentiero 3 del Cai. Il 7 luglio un escursionista ciociaro di 47 anni, Mauro Rosati di Atina, muore per un malore mentre percorre un sentiero nel Monte Amaro all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, nel territorio di Opi al confine tra le province di Frosinone e L’Aquila. Il 12 agosto muore un commercialista di Pescara, Fabrizio Scocchia, di 56 anni, dopo essere precipitato dal sentiero che conduce al Pizzo Cefalone, cima più alta della dorsale occidentale del massiccio del Gran Sasso, nel corso di una escursione con gli amici. Il 14 agosto un turista lombardo, Enrico Albertini, di 59 anni, di Monticello Brianza (Lecco), durante un’escursione in compagnia della moglie sulla Maiella, cade e muore dopo un volo di 30 metri in un dirupo. Il 17 agosto malore fatale per un 87enne, Federico Cipriani, originario di Roccaraso (L’Aquila), ma residente da anni a Livorno, su un sentiero a ridosso di Palena (Chieti) che l’uomo stava percorrendo in e-bike. Il 20 agosto l’incidente più grave: Luca Persiani, noto pilota di auto da corsa, 40enne di Albano Laziale (Roma), muore dopo essere precipitato con la propria jeep in un burrone sul Monte Genzana, nel corso di un’escursione a Frattura, frazione del Comune di Scanno (L’Aquila). Il 23 agosto viene ritrovato morto, dopo quasi due settimane di ricerche, Lewin Weituschat, uno studente tedesco di 25 anni, in Italia per il programma Erasmus, scomparso il 10 agosto durante un’escursione in solitaria sul Gran Sasso. Il giovane stava percorrendo la Via del Centenario, che da Vado di Corno arriva a Fonte Vetica: giunto sul lato nord del Prena sarebbe scivolato nella forra ed è morto. Il 15 settembre in due distinti incidenti – a Rocca Santa Maria in località Ceppo e a Valle Castellana, lungo la sp 49, in località Fosso Viola – muoiono due cercatori di funghi, Giuseppe Di Luca, 82 anni, di Corropoli (Teramo) e Aldino Ruggieri, 85 anni, di Tortoreto (Teramo), entrambi scivolati e precipitati nel vuoto e morti poco dopo essere caduti.
In tutto ciò risultano ancora dispersi i due alpinisti romagnoli, Cristian Gualdi e Luca Perazzini, che da domenica pomeriggio sono rimasti bloccati sul Gran Sasso e a causa del maltempo è ancora difficile per il soccorso alpino e speleologico d’Abruzzo raggiungere il luogo in cui dovrebbero trovarsi.