Iannetti ha depositato un esposto, assistito dall’avvocato Di Nanna, per denunciare la mancata vigilanza sulla gestione e custodia degli impianti
PIETRACAMELA – «Danno erariale per la mancata vigilanza sulla gestione e custodia degli impianti sciistici di Prati di Tivo». Lo denuncia, nel corso di una conferenza stampa affiancato dall’avvocato Vincenzo Di Nanna, la guida alpina Pasquale Iannetti, che sulla vicenda ha presentato un esposto. «Possiamo purtroppo parlare di distruzione, perché la mancanza di manutenzione e di ogni accorgimento volto a conservare gli impianti sciistici ben può averne compromesso, in maniera definitiva, l’utilizzabilità, trasformando la stazione di Prati di Tivo in una stazione fantasma», ha spiegato Di Nanna.
«L’elenco dei danni generati dall’incuria va dalla distruzione di un montacarichi a quella di una staccionata, passando per l’abbandono di tre costosi battipista, due motoslitte, l’impianto di innevamento artificiale, sette produttori di neve artificiale e tutte le seggiole delle seggiovie, oltre allo stato di desolazione in cui si trova l’impianto CaseX situato a ridosso dell’edicola votiva della Madonnina sull’Arapietra. A seguito di questo la Provincia è intervenuta con un cospicuo contributo di ben 130.000 euro, fatto che di per sé consente di ipotizzare una responsabilità per danno erariale».
Un bilancio a cui, secondo la guida e il legale, si somma la distruzione dei tre O’bellX, già al centro di lunghe polemiche. Ricostruendo la questione dei contratti e delle gestioni, l’avvocato si chiede «chi avrebbe dovuto vigilare sul custode? La domanda – sottolinea Di Nanna – appare persino retorica e la risposta è semplice: la società Gran Sasso Teramano in liquidazione e tutti gli enti pubblici proprietari, i quali sembra abbiano omesso di vigilare in maniera adeguata, tanto che non risulta siano state intraprese azioni legali per richiedere alla società Finori Srl un risarcimento dei danni o per querelare l’amministratore e legale rappresentante Marco Finori».
«È chiaro ed incontestabile che a partire dal 1 maggio 2020, quando Iannetti inviava a tutti i soggetti interessati una missiva in cui richiedeva un intervento deciso affinché fossero adottate le misure previste dal regolamento regionale in seguito alle negligenze nella custodia e manutenzione dei beni e delle attrezzature in concessione, i destinatari non potevano non essere a conoscenza dei danni derivati da tale negligenza. Danni che ora, dopo altri quattro anni di colpevole inerzia – conclude Di Nanna – hanno raggiunto le dimensioni di un disastro erariale».