Per la dismissione della nafta russa, utilizzata per l’esperimento LVD (Large Volume Detector), condotto presso i Laboratori, verrà sollecitato un intervento diretto dei ministri Tajani e Bernini e dei parlamentari abruzzesi
L’AQUILA – La dismissione dell’esperimento LVD (Large Volume Detector), condotto presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, è attualmente ferma a causa di problematiche legate al conflitto tra Russia e Ucraina e a ostacoli di natura doganale. Il progetto, ormai concluso, contiene circa 1.000 tonnellate di nafta idrogenata, di cui una parte rilevante appartiene alla Federazione Russa. A confermarlo, la Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale d’Abruzzo che stamane ha effettuato un sopralluogo nel centro di ricerche scavato nel cuore del massiccio abruzzese, nella frazione aquilana di Assergi, per un’indagine conoscitiva in merito alla messa in sicurezza del “Sistema Gran Sasso”.
“Considerato il perdurare della situazione – ha dichiarato a margine del sopralluogo il presidente della Commissione Vigilanza, Sandro Mariani – ci attiveremo per sollecitare l’intervento diretto per risolvere anche queste problematiche rivolgendoci al ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, al ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e a tutti i parlamentari abruzzesi. Rimane, ad oggi – ha aggiunto Mariani – solo la problematica della dismissione dell’esperimento LVD, che vede coinvolta nel progetto la Federazione russa. L’esperimento è ormai concluso e contiene ad oggi circa 1.000 tonnellate di nafta idrogenata, di cui in larga parte di proprietà della Russia. Si tratta di materia stoccato in maniera totalmente sicura in compartimenti stagni che nella dismissione dell’intero esperimento, sarà movimentato senza travasi ma in blocco e in totale sicurezza. C’era stata anche una gara per affidare l’attività di smantellamento dell’esperimento ma è stata bloccata per problemi doganali e legati al conflitto con l’Ucraina.
Ad accompagnare i membri della Commissione nel corso della visita, il direttore dei Laboratori del Gran Sasso dell’Infn, Ezio Previtali.
“Ringrazio il direttore Previtali – ha aggiunto Mariani – per la disponibilità e per la chiarezza con la quale ha spiegato, in maniera dettagliata, ma molto semplice, l’importantissima attività che si svolge all’interno dei Laboratori, mettendo in risalto le ricadute positive anche in termini economici, vista l’ingente mole di risorse che riversa sul territorio, impiegando tante aziende locali per l’organizzazione degli esperimenti, senza dimenticare il contributo alla ricerca anche in campo medico”.
Dello stesso tenore le parole del direttore dei Laboratori che ha sottolineato l’importanza del sopralluogo. “Ospitare la Commissione di vigilanza del Consiglio regionale – ha detto Previtali – ha rappresentato l’occasione per raccontare ricerca e innovazione, che qui produciamo in assoluta sicurezza attraendo importanti finanziamenti che portano grandi ricadute sul territorio”.