Bufera nel conservatorio Verdi di Milano, sospesa una prof teramana

17 Dicembre 2024
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La Procura di Milano indaga per corruzione e falsità ideologica: i professori coinvolti avrebbero scambiato lezioni private per esami

MILANO – La Procura di Milano ha disposto la sospensione dall’insegnamento per un anno di due docenti del Conservatorio Giuseppe Verdi, accusati di corruzione e falsità ideologica. Tra i nomi coinvolti nell’indagine spicca quello di Sandra Buongrazio, conosciuta insegnante di canto originaria di Teramo. L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari Alessandra Di Fazio nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza irregolarità legate alle ammissioni di alcuni studenti cinesi.

Secondo le accuse, i docenti avrebbero dato lezioni private a pagamento ad alcuni candidati, provenienti dalla Cina, che poi avrebbero superato gli esami di ammissione al Conservatorio, dove gli stessi insegnanti facevano parte delle commissioni esaminatrici. Nei documenti della Procura emergono almeno tre episodi nei quali studenti, segnalati o raccomandati da altri insegnanti di nazionalità cinese, sarebbero riusciti a ottenere l’accesso ai corsi in modo irregolare.

Oltre a Sandra Buongrazio, risultano indagati anche Maria Mastino e Michele Porcelli. Per un quarto docente, Giovanni Pozzi, era stata avanzata la richiesta di arresti domiciliari, respinta però dal giudice. La misura cautelare nei confronti della Buongrazio è stata applicata dopo un interrogatorio preventivo, previsto dalla recente riforma Nordio.

L’avvocato della docente teramana, Luca Di Edoardo, ha dichiarato: «La mia assistita ha fornito tutti i chiarimenti necessari per dimostrare la sua totale estraneità alle accuse». Il legale non esclude la possibilità di presentare un ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca della sospensione.

L’inchiesta della Procura è partita dopo una segnalazione interna da parte della direzione del Conservatorio Verdi, a seguito della denuncia presentata da una studentessa cinese. Le accuse, ancora tutte da dimostrare, saranno valutate nelle prossime fasi dell’indagine, che prosegue con l’obiettivo di chiarire ogni eventuale responsabilità.

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