La Riserva del Borsacchio è nota per essere stata, in passato, un insediamento abitato e prospero
ROSETO DEGLI ABRUZZI – Un’importante scoperta archeologica potrebbe riscrivere parte della storia della Riserva Borsacchio e del territorio circostante. Durante i lavori di ammodernamento del gasdotto, nelle vicinanze del cimitero di Cologna Spiaggia, lungo il tratto collinare della riserva, sono emersi segni che potrebbero appartenere a un antico acquedotto, risalente all’epoca romana o all’alto medioevo. L’area, che si trova nel cuore della Riserva, è attualmente transennata e i lavori sono stati interrotti.
Questa scoperta non sorprende gli studiosi del territorio, poiché la Riserva Borsacchio è nota per essere stata, in passato, un insediamento abitato e prospero. Le ricerche del dottor Staffa dei Beni Culturali, condotte tra gli anni ’80 e i primi anni 2000, hanno già documentato una presenza significativa di strutture e attività antiche. Il tratto collinare della Riserva ospitava fornaci per anfore romane, necropoli, ville, e persino una civitas con una fortezza strategica che proteggeva il porto del Tordino, allora situato dove oggi sorge Cologna Spiaggia.
L’osservazione dell’area è avvenuta durante un’attività di monitoraggio ambientale, volta al censimento della biodiversità locale. L’uso di strumenti per l’osservazione naturalistica e la fotogrammetria aerea ha rivelato una formazione insolita, compatibile con i resti di un antico acquedotto. Nonostante l’accesso al sito sia vietato e le osservazioni siano state condotte a distanza, i segni individuati sono stati sottoposti all’attenzione di storici e archeologi. Gli esperti ritengono che la struttura potrebbe rappresentare una scoperta significativa, ma serviranno ulteriori indagini per confermare la natura del ritrovamento.
La Riserva Borsacchio si conferma così non solo un gioiello di biodiversità, con oltre 300 specie protette censite, ma anche un luogo di grande valore archeologico. La scoperta dell’acquedotto apre nuove possibilità per comprendere la vita economica e sociale di epoche passate e sottolinea la necessità di tutelare non solo l’ambiente, ma anche il patrimonio culturale che questa area custodisce.