Il giudice di Sulmona ha archiviato il procedimento contro Benito Delnegro, uno dei figli di Bruno Delnegro, trovato morto nel luglio 2022. Gli altri familiari dovranno rispondere di soppressione e occultamento di cadavere, truffa ai danni dell’Inps e indebito utilizzo di carta bancomat
SULMONA – “Gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”. Con questa motivazione, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale per Benito Delnegro, uno dei figli di Bruno Delnegro. L’81enne di Trani era stato trovato morto il 30 luglio 2022, lungo la strada che porta a Castrovalva, avvolto in un lenzuolo dentro un sacco a pelo, in avanzato stato di decomposizione e con il volto sfigurato dagli animali.
Benito Delnegro, inizialmente accusato insieme ai fratelli e alla nuora di occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dell’Inps, si era dichiarato estraneo ai fatti, sostenendo di non avere più rapporti con il padre da anni. La richiesta di archiviazione presentata dal sostituto procuratore Edoardo Mariotti è stata accolta, e ora Benito Delnegro ha chiesto alla procura il trasferimento della salma del padre dal cimitero di Anversa degli Abruzzi a quello di Trani.
Diversa la situazione per Salvatore e Domenico Delnegro, gli altri due figli di Bruno, e per Barbara Mastropasqua, compagna di uno dei due. Per loro è già iniziata l’udienza preliminare davanti al giudice per le udienze preliminari (gup). I tre dovranno rispondere delle accuse di soppressione e occultamento di cadavere, truffa ai danni dell’Inps e indebito utilizzo di carta bancomat. Secondo l’accusa, avrebbero gettato la salma di Bruno Delnegro in una grotta per intascare la pensione, dopo un viaggio di circa 330 km da Trani alla frazione di Anversa degli Abruzzi (L’Aquila).