Il Direttore Generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael ha espresso la vicinanza dell’azienda sanitaria alla famiglia del defunto, sottolineando la necessità di comprendere eventuali falle nel sistema organizzativo che potrebbero aver contribuito all’evento avverso
CHIETI – Duro intervento del Direttore Generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, in relazione alla vicenda che vede indagati due medici per la morte di un paziente ricoverato al Santissima Annunziata. I due medici Livio Giuliani e Serena Rossi, sono indagati per omicidio colposo, rifiuto di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. L’accusa è di aver causato la morte di Osvaldo Antonio Rulli, 67 anni, di Ortona, negandogli un esame cardiologico per partecipare a un convegno fuori sede.
In una nota ufficiale Schael ha espresso la vicinanza dell’azienda sanitaria alla famiglia del defunto, sottolineando la necessità di comprendere eventuali falle nel sistema organizzativo che potrebbero aver contribuito all’evento avverso.
“La vicenda del paziente deceduto rappresenta un vulnus per l’ospedale di Chieti e la nostra Azienda,” ha dichiarato Schael. “Esprimere vicinanza alla famiglia colpita da una perdita importante è nostro preciso dovere. Ma è altrettanto fondamentale capire, al di là dell’inchiesta giudiziaria, se nella nostra organizzazione ci sono difetti sistemici che causano eventi avversi.”
Il direttore ha quindi disposto un’indagine interna per ricostruire l’accaduto, lamentando che l’episodio sia emerso solo a seguito dell’inchiesta giudiziaria, rivelando una criticità nella cultura del rischio clinico tra gli operatori sanitari. “La magistratura farà la propria parte nell’accertamento di eventuali profili penali, e la ASL esprime piena fiducia nel suo operato – ha affermato Schael -. Al nostro interno, però, è importante mettere in fila i pezzi per identificare l’evento sentinella e migliorare la sicurezza e qualità delle cure.”
“Fare meglio è sempre possibile, e anche se non emergessero negligenze abbiamo il dovere di rivedere la nostra organizzazione interna, e lo dobbiamo ai cittadini che scelgono le nostre strutture per risolvere un problema di salute: i nostri medici, ai quali vengono riconosciute competenza e professionalità, lo sanno, e siamo certi che sapranno comprendere e affiancare l’Azienda nella ricostruzione del fatto increscioso che ci coinvolge. La morte di un paziente ricoverato ci obbliga alla ricerca della verità per il bene di tutti”, ha concluso Schael.