L’intervento è finanziato con i fondi Cipess. La chiesa è chiusa dal terremoto del 2009
CHIETI – La prefettura ha annunciato che l’ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del Cratere ha pubblicato la gara d’appalto per il consolidamento e il restauro della storica chiesa di San Francesco d’Assisi detta “al Corso” per la sua posizione urbanistica. L’intervento, finanziato con i fondi Cipess, riguarda uno degli edifici sacri più importanti dell’Abruzzo, tanto per il suo valore artistico quanto per il suo significato religioso.
La chiesa, chiusa dal terremoto del 2009, è di proprietà del Fondo edifici per il Culto del Ministero dell’Interno e rappresenta un simbolo centrale per la comunità locale. Per garantire il successo dell’intervento, è stato creato un gruppo di lavoro dedicato. Questo team include la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio, l’ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del Cratere e il segretariato dei Beni culturali dell’Aquila, originaria stazione appaltante del progetto.
La chiesa, situata a breve distanza dalla cattedrale di San Giustino, è un monumento di grande valore storico e artistico. La sua origine risale al 1239, anno della fondazione del complesso comprendente la chiesa e il relativo convento. Tuttavia, sullo stesso sito era già presente un’antica chiesetta dedicata a San Lorenzo, a testimonianza della profonda tradizione religiosa del luogo.
L’edificio, a pianta basilicale, presenta una sola navata con un transetto che non eccede in pianta, un’abside quadrangolare e cinque cappelle profonde su ciascun lato. A queste si aggiungono due ulteriori cappelle ricavate nel transetto, sopra il quale si erge una maestosa cupola. La chiesa è impreziosita da un ricco apparato decorativo, che comprende stucchi e una vasta gamma di pitture, sia su tela che murali. In particolare, le cappelle laterali custodiscono un prezioso patrimonio pittorico, rendendole punti di grande interesse artistico e spirituale.
