La situazione dello stabilimento è strettamente legata a quella dell’ex Sevel di Atessa, generando incertezza sulle prospettive future. La fabbrica chiuderà dal 21 dicembre al 7 gennaio 2025
SULMONA – La crisi dello stabilimento Marelli di Sulmona, tra prolungamento dei contratti di solidarietà fino ad agosto 2026, l’aumento degli esuberi da 85 a 147 e la perdita di un pezzo Ducato a fine anno, diventa sempre più preoccupante e per i sindacati è giunto il momento di una grande mobilitazione unitaria. La fabbrica chiuderà dal 21 dicembre al 7 gennaio 2025, i 460 dipendenti continuano, dunque, a lavorare sempre meno rispetto agli anni scorsi, per colpa della crisi che ha investito l’automotive. Per questo motivo, il sindaco del Comune ovidiano, Gianfranco Di Piero, ha convocato un’assemblea pubblica con i parlamentari abruzzesi, per il prossimo 20 dicembre, sul destino dello stabilimento, con l’obiettivo di programmare uno sciopero generale. La decisione è giunta al termine dell’incontro che si è tenuto questa mattina a palazzo di città tra Di Piero, le Rsu aziendali e i rappresentati delle organizzazioni sindacali.
“La chiamata a raccolta – ha affermato il primo cittadino – è propedeutica ad una manifestazione da pianificare con tutti gli attori istituzionali”.
La situazione dello stabilimento Marelli è strettamente legata a quella dell’ex Sevel di Atessa, generando incertezza sulle prospettive future. “C’è un tema di ammortizzatori sociali – ha dichiarato Simona Elvira De Santis della Fiom – e dei fondi per l’automotive che la Regione, con il sostegno del Comune, deve cercare di intercettare”.
L’assemblea del 20 dicembre rappresenta un passaggio fondamentale per delineare una strategia comune, a partire dalla programmazione di uno sciopero generale che coinvolga lavoratori, sindacati e istituzioni. L’obiettivo è ottenere risorse nazionali e regionali per sostenere il settore automotive, garantendo un futuro alle aziende e ai lavoratori del territorio.